Nella giornata di oggi, 21 gennaio 2022, nel Tribunale di Cassino, si è svolta un’altra puntata del processo sulla morte di Serena Mollicone, la 18enne che venne uccisa il 1° giugno 2001 ad Arce in provincia di Frosinone. La ragazza scomparve il 1° giugno 2001 e venne ritrovata senza vita due giorni dopo in località Fontecupa, nel territorio di Fontana Liri (Fr).
Nel processo sono imputate cinque persone: il maresciallo dei carabinieri Franco Mottola, ex comandante della stazione di Arce, la moglie Anna Maria, il figlio Marco, il maresciallo Vincenzo Quatrale e l’appuntato Francesco Suprano. I Mottola e Quatrale sono accusati di concorso in omicidio mentre Suprano è accusato di favoreggiamento.
Nell’udienza odierna è stata la volta dell’antropologa forense Cristina Cattaneo, che ha illustrato alla corte i risultati della sua perizia. Il medico legale ha svolto una consulenza dopo aver analizzato il cadavere della giovane di Arce riesumato nel 2016.
Una colluttazione seguita dalla morte causata da asfissia “meccanica” perché la testa fu avvolta in un sacchetto di plastica. E poi “un trauma cranico” compatibile con l’impatto “tra il cranio di Serena e la porta della caserma dei carabinieri di Arce contro cui sarebbe stata fatta sbattere”. E’ l’ipotesi formulata in aula giudiziaria dall’esperta in scienze forensi Cristina Cattaneo.
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