Emanuele Morganti, nel marzo del 2017, perse la vita a soli 20 anni, dopo che fu brutalmente picchiato ad Alatri, in provincia di Frosinone, nella piazza Regina Margherita, a pochi passi dalla discoteca Mirò. Fatali i colpi subiti dal giovane, che morì dopo 24 ore di agonia al Policlinico Umberto I di Roma.
Le prime indagini dei Carabinieri stabilirono che ad aggredirlo furono Michel Fortuna, Paolo Palmisani e Mario Castagnacci, i quali finirono sotto processo in Corte d’Assise a Frosinone con l’accusa di omicidio volontario. Oltre a loro tre, fu accusato anche il padre di Castagnacci, Franco, poi assolto. Gli imputati invece furono condannati a 16 anni di carcere per omicidio preterintenzionale. Nel corso del dibattimento, emerse inoltre che la morte di Emanuele sarebbe stata causata da un impatto contro un’auto parcheggiata.
Successivamente, nel febbraio del 2021, la Corte d’Appello di Roma confermò il reato di omicidio preterintenzionale, applicando due anni di sconto di pena agli imputati. Oggi, 25 maggio 2022, come riportato dall’agenzia Nova, è attesa la decisione della Prima sezione della Suprema Corte di Cassazione sul caso.
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