Omicidio Sacchi e l’arma del delitto, il padre di De Propris c’è dentro fino al collo?
Il padre di Marcello De Propris avrebbe dato l’arma al figlio, che l’avrebbe consegnata a Del Grosso per la rapina con Pirino
La procura di Roma non molla sulle responsabilità di Armando De Propris nell’omicidio di Luca Sacchi avvenuto il 23 ottobre 2019 nel quartiere Appio Latino, e ha prodotto alla corte d’assise del tribunale di Roma, dinnanzi alla quale si sta svolgendo il processo nei confronti di 5 imputati, una ricca documentazione per sconfessare alcuni testimoni.
Il percorso della pistola di Armando De Propris
Armando, che ha sempre sostenuto di non sapere nulla della vicenda, è stato tra gli ultimi a finire nella cerchia degli imputati per l’omicidio. La pubblica accusa sostiene che la pistola utilizzata da Valerio Del Grosso per uccidere Sacchi fosse detenuta da Armando De Propris il quale l’avrebbe data al figlio Marcello, altro imputato, che a sua volta l’avrebbe consegnata a Del Grosso al fine di compiere la rapina insieme a Paolo Pirino. Per questo il castello accusatorio li vede tutti sotto processo a vario titolo per omicidio volontario e per concorso in omicidio.
L’intercettazione della fidanzata di Marcello De Propris
Il padre di Marcello era noto per le sue vicende di droga e per precedenti rapine, ma per le quali ha già scontato la sua pena. Armando è stato tirato nella vicenda Sacchi anche dalla ragazza di Marcello, Dalila Colombo.
La ragazza, il giorno dopo l’arresto del fidanzato, è stata intercettata nel corso di una telefonata con una sua amica. La Colombo affermava che la pistola usata per l’omicidio proveniva da Armando, il quale l’aveva data al figlio Marcello.
Come faceva a saperlo se la contestazione del possesso dell’arma ad Armando era stata fatta nei giorni successivi all’arresto e, di conseguenza, a quella telefonata? Lei, nel corso della sua deposizione ha sostenuto di averlo letto dai giornali on line.
La scorsa mattina, però, la Pm Giulia Guccione ha prodotto alla corte le stampe dei giornali che dal web, il giorno della telefonata, affrontavano la vicenda.
Nessuna delle notizie riferiva della pistola detenuta da Armando, quindi, nei fatti, sconfessando la versione della ragazza. Non ci sono “al momento” provvedimenti nei suoi confronti ma “si stanno valutando”.