Cronaca

Omicidio Serena Mollicone, inizia il processo di Appello

Serena Mollicone era una giovane 18enne di Arce, paese in provincia di Frosinone, studentessa del liceo socio pedagogico di Sora (Fr), quando scomparse il primo giugno del 2001 e fu ritrovata senza vita due giorni dopo, domenica 3 giugno, in un bosco situato nel territorio del comune di Fontana Liri, in località Fonte Cupa, sempre nel Frusinate.

Domani, 26 ottobre 2023, inizia il processo di secondo grado per l’omicidio di Serena Mollicone, davanti alla Prima Corte d’Assise d’Appello di Roma.

Tutti assolti in primo grado

Il 15 luglio del 2022 i giudici della Corte d’Assise di Cassino hanno assolto tutti gli imputati nel processo: il maresciallo dei carabinieri Franco Mottola, il figlio Marco, la moglie Annamaria, e i carabinieri Vincenzo Quatrale e Francesco Suprano.

Motivazioni sentenza

”Gli esiti dibattimentali non offrono indizi gravi, precisi e concordanti sulla base dei quali possa ritenersi provata, oltre ogni ragionevole dubbio, la commissione in concorso da parte degli imputati della condotta omicidiaria contestata”, hanno scritto i giudici nella sentenza di primo grado. Una sentenza che è stata appellata dalla procura di Cassino e dalle parti civili.

Cronologia dei fatti

Si apre così un altro capitolo su un caso che risale a 22 anni fa e che ad oggi è ancora irrisolto. Serena Mollicone scompare la mattina del 1 giugno del 2001: ha 18 anni. E’ il papà Guglielmo Mollicone a denunciarne la scomparsa nel pomeriggio. Scattano le ricerche e forze dell’ordine e volontari setacciano i paesi del circondario.

Sono proprio due volontari della Protezione Civile a trovare il corpo di Serena nel boschetto di Fonte Cupa, che oggi si chiama Fonte Serena, proprio in memoria della ragazza. Il bosco si trova nella frazione di Anitrella a circa 9 km da Arce. Serena viene trovata con mani e piedi legati da nastro adesivo e filo di ferro e un sacchetto di plastica in testa.

Il padre di Serena, Guglielmo Mollicone, da quando fu investito dalla tragedia della morte della sua figlia, si è speso interamente per la ricerca della verità, per esaudire la richiesta di giustizia che scorreva nel suo sangue. Guglielmo è morto nel 2020, a 72 anni raggiunse sua figlia. Lottava non solo per cercare la verità sulla morte di Serena, ma anche contro una grave malattia che lo colpì ultimamente.

L’Avvocato dei Mottola: Siamo sereni

‘Siamo sereni, in attesa che la giustizia faccia il suo corso e che la Corte d’Appello confermi la sentenza di primo grado. Se poi ci sarà una Cassazione speriamo che anche la Suprema Corte confermi le due sentenze precedenti. Di certo non ci sono elementi a carico degli imputati per poter scrivere una sentenza di condanna”.

Lo dice all’Adnkronos, alla vigilia dell’inizio del processo d’Appello, Mauro Marsella, l’avvocato del pool della difesa del maresciallo dei carabinieri Franco Mottola, del figlio Marco, e della moglie Annamaria, tutti assolti in primo grado al termine del processo sull’omicidio di Serena Mollicone. Quanto ai Mottola, Marsella aggiunge: ”Nessuno potrebbe essere sereno in una posizione simile da innocente, ma sono sicuri della loro innocenza’‘. (Adnkronos)

Amaro sfogo della cugina di Serena

“Dopo 21 anni di attese, rabbia, dolore… Serena chiede ancora giustizia. Giustizia che forse non è arrivata per l’omertà delle persone, per le coscienze sporche che non accennano a pulirsi, per le tante persone che hanno visto o sentito ma adesso non ricordano più. Non ricordano di aver visto e di aver sentito. Forse i morti sono loro. Sì, credo che siano morte le loro coscienze”, scrisse, circa un anno fa su Facebook, Gaia Fraioli.

Un amaro sfogo il suo, attraverso il quale continua a chiedere giustizia per sua cugina Serena Mollicone. “Dopo 21 anni le voci si sono placate – continua il post di Gaia – gli avvistamenti sono spariti. Le testimonianze sono state cambiate. Dopo 21 anni di attese, rabbia, dolore… Serena chiede ancora giustizia”, termina così, con una punta di dispiacere il post della cugina di Serena Mollicone.

Redazione

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