Non è la prima volta che Gabriele Bianchi, condannato in primo grado all’ergastolo insieme al fratello Marco per l’omicidio di Willy Monteiro Duarte, ucciso a pugni e calci la notte del 6 settembre del 2020 a Colleferro, si dichiara innocente in merito vicenda che lo vede alla sbarra degli imputati.
Questa volta lo fa durante una dichiarazione spontanea davanti alla corte d’Assise d’Appello dove si sta svolgendo il processo ai due fratelli.
Gabriele Bianchi tenta di smantellare l’immagine che emerge di sé stesso dalle ricostruzioni processuali e dalle indagini: “Sento dentro di me un peso per quello che è successo. Ma io non sono un assassino, non sono un uomo senz’anima”.
Bianchi smentisce di non aver chiesto scusa: “Non è vero che non ho mai parlato del dolore della famiglia di Willy. Mi sono inginocchiato e ho chiesto scusa. Ma so che non è abbastanza”.
Gabriele e Marco Bianchi sono condannati in primo grado per omicidio volontario aggravato da crudeltà e futili motivi. Tuttavia Gabriele Bianchi si è sempre difeso negando di aver colpito Willy.
“Mi hanno dato l’ergastolo perché dicono che ho colpito Willy ma non è vero. Non sono un pazzo omicida. Siamo andati a Colleferro perché chiamati ed è stato un errore”.
La famiglia di Willy però non intende accogliere queste dichiarazioni negando di aver ricevuto le scuse:
“Niente sconti, deve restare la condanna all’ergastolo. Nessuno ci ha mai contattato e ci ha chiesto scusa”.
Nello scorso Luglio Gabriele e Marco Bianchi sono stati condannati con sentenza di primo grado all’ergastolo. Per Mario Pincarelli la condanna è di 21 anni, di 23 per Francesco Belleggia. Queste sono le pene di primo grado decise dalla Corte d’Assise.
Disposta una provvisionale di 200 mila euro ognuno per i genitori della vittima e 150 mila euro alla famiglia.
Qui il video della sentenza pubblicato dal Corriere della Sera
Willy Monteiro Duarte, notte del 6 settembre 2020 era intervenuto in una discussione per aiutare un amico in difficoltà. Si è avvicinato al suo amico assicurandosi che andasse tutto bene. Pochi istanti dopo è stato travolto dalla furia del branco, arrivato sgommando a bordo di un Suv.
Secondo l’accusa, sarebbero stati principalmente i Bianchi a colpirlo, ma anche Belleggia e Pincarelli si sarebbero accaniti su di lui. Un pestaggio durato nemmeno trenta secondi, risultato fatale per il 21enne, che è morto pochi istanti dopo il massacro.
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