Cronaca

Omicidio Willy, il lungo abbraccio dei Fratelli Bianchi fuori dall’aula

I fratelli Gabriele e Marco Bianchi, accusati dell’omicidio di Willy Monteiro Duarte di Paliano, ucciso nella notte tra il 5 e il 6 settembre 2020 dopo un pestaggio, affrontano oggi la penultima udienza nel Tribunale di Frosinone.

Al termine di questa, prima di essere scortati nuovamente nelle proprie celle, i fratelli Bianchi si sono scambiati un lungo abbraccio.

Gabriele e Marco Bianchi si stringono in un lungo abbraccio prima di separarsi per tornare in carcere (Foto di Simona Berterame per Fanpage.it)

Seduto accanto a loro Mario Pincarelli accusato di aver ucciso Willy. L’udienza è durata circa sei ore di all’interno dell’aula della Corte d’Assise, e i tre imputati non hanno mai interagito tra di loro, nonostante i pochi metri di distanza. Né una parola, né uno sguardo tra i membri della banda che quella notte ha portato via la vita del giovane Willy.

All’interno dell’aula del tribunale troviamo riuniti tutti gli amici di Willy. Tra di loro la mamma Lucia, presente per tutto il processo. Accompagnata sempre sottobraccio dagli amici più cari del figlio.

Nell’aula ad assistere c’è anche la fidanzata di Gabriele Bianchi, che però rimane in disparte per non attirare l’attenzione.

Il pm di Velletri ha chiesto l’ergastolo per i fratelli Bianchi. Invece per gli altri due aggressori Mario Pincarelli e Francesco Belleggia sono stati chiesti 24 anni. Secondo il pubblico ministero si è trattata di “un’aggressione becera messa in atto da quattro individui in danno di un ragazzino. Noi pensiamo che questo sia un omicidio doloso, volontario e non preterintenzionale”.

Gli avvocati difensori di Belleggia hanno chiesto la piena assoluzione del loro assistito, affermando che la colpa del pestaggio è dei fratelli Bianchi e che: “Belleggia non era amico dei Bianchi, non era nella loro chat dei pestaggi e non li ha chiamati lui in soccorso”.

 Il 26 maggio sarà il turno delle arringhe difensive dei legali dei Bianchi e delle eventuali repliche del pm. I giudici decideranno poi se riunirsi quello stesso giorno in camera di consiglio oppure far slittare la sentenza programmando una nuova udienza.

Alice Capriotti

Nata a Roma il 6 marzo 2000. Ha frequentato il liceo classico all’istituto Sant’Apollinare di Roma e ha continuato gli studi all’università di Roma Tre in Scienze della Comunicazione. Scrive di attualità.

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