Omicidio Willy, il processo: no al rito abbreviato agli imputati
Oggi si è conclusa la prima udienza del processo alla banda di Artena per l’omicidio del giovane Willy Monteiro Duarte lo scorso settembre
Si è conclusa la prima udienza del processo alla “banda di Artena” per l’omicidio di Willy Monteiro Duarte, il ragazzo di ventuno anni assassinato brutalmente la sera dello scorso 5 settembre.
Il processo si è svolto nel tribunale di Frosinone a porte chiuse, a causa dell’emergenza pandemica e ha visto la presenza di giornalisti, telecamere, e, oltre alla famiglia di Willy, i sindaci e legali dei Comuni coinvolti. I rappresentanti dei Comuni di Colleferro, Artena e Paliano si sono infatti costituiti come parti Civili in sostegno alla famiglia Monteiro Duarte.
Dei quattro imputati – ricordiamo, tutti già conosciuti alle forze dell’ordine per la loro condotta violenta – era fisicamente presente soltanto Francesco Belleggia, che attualmente si trova ai domiciliari. I restanti tre, i fratelli Marco e Gabriele Bianchi e Mario Pincarelli hanno a partecipato al processo collegati in videoconferenza. Gabriele Bianchi e Pincarelli erano collegati da Rebibbia, Marco Bianchi dal carcere di Viterbo.
Il sostegno alla famiglia fuori dal Palazzo di Giustizia
La Corte di Assise ha deliberato inammissibili le richieste di rito abbreviato presentate dalle difese dei quattro imputati. Al termine dell’udienza, un gruppo di giovani – circa una ventina – ha atteso la famiglia di Willy fuori dal Palazzo di Giustizia di Frosinone. I ragazzi hanno poi dimostrato tutto il loro affetto, vicinanza e sostegno alla famiglia. La mamma di Willy, Lucia, il padre Armando e la sorella Milena erano visibilmente commossi dal gesto dei giovani.
Non possiamo più riportare Willy tra noi ma, almeno, un primo passo verso la giustizia è stato compiuto. Il legale della famiglia Monteiro Duarte, Domenico Marzi, ha spiegato come siano giunte delle lettere di scuse alla famiglia da parte di Mario Pincarelli. Erano però delle raccomandate con ricevuta di ritorno, il che porta a riflettere sulla superficialità degli imputati. I genitori di Willy si sono rifiutati di commentarle per evitarne la strumentalizzazione mediatica.
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