Omicidio Willy, la difesa dei Bianchi: per condanne severe ci vogliono prove forti
“A fronte di condanne così severe le prove devono essere granitiche” (Difensore Marco Bianchi)
Nell’udienza del 24 maggio 2023, del processo di secondo grado davanti alla Corte d’Assise d’Appello di Roma, per l’omicidio di Willy Monteiro Duarte avvenuto a Colleferro il 6 settembre del 2020, ha parlato l’avvocato difensore di Marco Bianchi, Vanina Zaru.
”La sentenza di primo grado ha creato un mostro a due teste, i fratelli Bianchi” ma “l’aula di tribunale non deve servire a creare un mostro”, ha affermato il legale.
I due fratelli in primo grado sono stati condannati all’ergastolo dai giudici della Corte d’Assise di Frosinone che hanno inflitto anche 23 anni a Francesco Belleggia e 21 anni a Mario Pincarelli. Per Vanina Zaru quella decisione è “meritevole di censura” e “ha voluto dare una risposta al dolore per una tragedia con un’altra tragedia.
Le testimonianze non riescono a provare la colpevolezza di nessuno dei quattro imputati. I testi hanno detto ognuno una cosa diversa e la sentenza ne ha preso un pezzo da ognuno: a fronte di condanne così severe le prove devono essere granitiche”. Per il penalista “questo processo ha spersonalizzato Marco Bianchi, chiamato solo come uno dei fratelli Bianchi.
Nella sentenza si dice che Marco è pericoloso ed è come se girasse armato perché fa lotta Mma. Sui siti gli articoli su questa vicenda fanno molte più visualizzazioni se ci sono le immagini dei fratelli Bianchi piuttosto che le foto di Willy, questo perché si è voluto creare un mostro”, conclude l’avvocato che difende uno dei Fratelli di Artena, Marco Bianchi, che sta scontando la pena nel carcere di Viterbo. (Agenzia Ansa)