Omicidio Willy, parola ai testimoni. Il medico legale: “Più colpi mortali sul suo corpo”
“Il cuore di Willy potrebbe aver smesso di battere sia a causa di una lesione ai polmoni che per un colpo alla carotide”
Continua il processo per l’omicidio di Willy Monteiro Duarte assassinato brutalmente a calci e pugni ad appena 21 anni, la sera tra il 5 e il 6 settembre. La terza udienza, tenutasi questa mattina nel tribunale di Frosinone, ha lasciato spazio alle parole di amici e del medico legale. Le testimonianze raccolte non hanno fatto che ribadire la brutalità con cui a Willy è stata strappata via la vita.
Le deposizioni di testimoni e del medico legale
Sono stati ascoltati amici, conoscenti e testimoni oculari. Parole difficili da ascoltare per tutti, impossibili per la mamma di Willy, solitamente sempre presente in aula e questa volta assente. Nella mattinata di oggi, attorno alle 10:40 si è dato avvio all’udienza. Dei quattro imputati, Gabriele e Marco Bianchi e Mario Pincarelli erano collegati in videoconferenza. Presente in aula solo Francesco Belleggia, attualmente agli arresti domiciliari.
La testimonianza di uno dei ragazzi presenti
L’udienza inizia con la testimonianza di un ragazzo presente sul posto quella notte: “La sera del 5 settembre scorso io ero in piazza a Colleferro insieme ai miei amici, ho visto Willy colpito al petto da un calcio e finire contro una Panda blu vecchio modello“. Ha dichiarato il 23enne di Colleferro. Il ragazzo era stato ascoltato anche a pochi giorni dal dramma, e aveva spiegato ai Carabinieri come tutta la lite fosse nata per degli apprezzamenti a una ragazza:
“Quella sera ero arrivato al ‘Due di picche’ verso le 23, ero con alcuni amici. Intorno alle 2 abbiamo deciso di andare a casa di un amico, ma in quel momento abbiamo sentito apprezzamenti fatti a una delle ragazze che erano con noi. Il suo fidanzato è andato a parlare con Belleggia e Pincarelli (il primo aveva un braccio ingessato, l’altro una lacrima tatuata). Tra loro la discussione sembrava pacifica, poi quando tutto pareva finito, abbiamo notato che mancava il nostro amico, che abbiamo visto cadere a terra. Si è rialzato dicendo di esser stato colpito con un pugno al volto da Belleggia. D’un tratto ho notato salire un’agitazione improvvisa, alcuni miei amici sono venuti verso di me dicendomi di andare via, ed è stato allora che ho visto Willy colpito da calcio al petto da un ragazzo e sbattere contro una panda blu vecchio modello – dice il ragazzo.
Conoscevo Willy di persona perché aveva frequentato la stessa scuola del mio amico, quello colpito dal pugno, quando si incontravano si fermavano sempre a parlare. Sapevo che Willy era intervenuto perché voleva cercare di capire cosa stesse succedendo al mio e al suo amico”. Sugli aggressori ha detto ancora al Pm: “I due fratelli Bianchi avevano la fama di essere persone temute. Persone da cui tenersi a distanza. Si sapeva che era meglio non guardarli perché magari si rischiava di essere picchiati”
Leggi anche: “Fratelli bianchi, la ‘Gang dello scrocchio’ e il modus operandi del terrore”
La testimonianza della ragazza cui Pincarelli ha rivolto apprezzamenti
Poi è stata la volta della testimonianza della ragazza cui Pincarelli avrebbe rivolto apprezzamenti. “Stavo scendendo le scale e un ragazzo mi ha tirato un bacio, mi hanno detto poi che era Pincarelli. Qualcuno lo ha riferito al mio ragazzo, che è tornato indietro e la discussione tra lui e un altro ragazzo con il braccio ingessato, (Belleggia, ndr.) si è conclusa poi con una stretta di mano. Belleggia disse: ‘il mio amico lascialo stare, non è in sé questa sera’. Era tutto finito, ma poi quando stavamo andando via ci siamo accorti che uno di noi, l’amico di Willy, non era più con noi. Siamo tornati indietro e lo abbiamo visto volare dalle scale. Qualcuno ci ha poi detto di andare via, che era arrivato un suv con a bordo alcune persone raccomandabili. Ho visto Willy avvicinarsi, ma non il momento dell’aggressione”.
La testimonianza del medico legale
Poi un momento ancora più difficile, quello per il quale la mamma di Willy Monteiro non era presente oggi in aula. La testimonianza del medico legale Savero Potenza, che ha effettuato l’autopsia su Willy, e che ne ha mostrato le immagini in aula. Scorrono le diapositive mentre viene accolta una delle deposizioni più importanti di tutto il processo. Le foto dell’autopsia sul corpo di Willy, non fanno che ribadire l’entità e la brutalità del pestaggio, che già era stata descritta a parole dalle testimonianze delle udienze precedenti.
“Willy è stato colpito alle spalle, da almeno un colpo che ha danneggiato polmoni e cuore. C’è una lesione importante compatibile con dei traumi posteriori”. Il medico ha continuato rispondendo alle domande del Pm Taglialatela, spiegando cosa ha trovato sul corpo del giovane 21enne. “Sei lesioni al volto all’altezza degli zigomi, compatibili con dei pugni, almeno 4 diversi“, ha spiegato il medico. A complicare il quadro clinico è stato però un evento traumatico posteriore, probabilmente un calcio, – ha spiegato – si tratta di un trauma ‘a fascia’ che ha danneggiato polmoni e cuore”.
Non soltanto. Sul corpo di Willy, l’esame autoptico ha svelato altri colpi, uno gravissimo e altrettanto mortale alla carotide e altri non mortali all’addome. Il giovane infatti ha riportato danni al collo e ai fianchi. “Ma quale colpo ha ucciso Willy?”, ha chiesto il Pm. “Sia la lesione ai polmoni che quella alla carotide possono aver causato la morte di Willy, il cui cuore ha smesso di battere per un’insufficienza cardiocircolatoria“, ha risposto Potenza. “Abbiamo trovato segni di traumi contusivi anche alla milza, al diaframma e al fegato”.