Da pochi giorni si è conclusa la prima fase del processo per l’omicidio di Willy Monteiro Duarte, il 21enne di Paliano ucciso a Colleferro la notte tra il 5 e il 6 settembre 2020. Il 24 marzo è stata depositata l’ultima testimonianza nell’aula del tribunale della Corte d’Assise di Frosinone.
In aula, il medico legale Luigi Cipolloni, nominato dalla difesa di Mario Pincarelli (imputato insieme a Marco, Gabriele Bianchi e Francesco Belleggia), ha sostenuto che Willy poteva essere salvato, nel caso in cui fosse stato soccorso da un medico entro 2-3 minuti dal colpo ricevuto al torace. Secondo Cipolloni, infatti, a causare la morte del ragazzo è stato “un trauma toracico, un trauma violento che ha scatenato una fibrillazione ventricolare particolarmente violenta che ha portato a un’inefficienza del cuore. L’organo vitale normalmente è in una posizione protetta. Può essere aggredito solo da certi punti”.
Intervenuto in esclusiva al nostro giornale, l’avvocato Massimiliano Pica, difensore dei fratelli Bianchi, ha fatto il punto della situazione, commentando quanto accaduto in aula. “Nella prima parte abbiamo espresso tutte le nostre ragioni”, commenta Pica. “I ragazzi sono stati sentiti davanti alla Corte d’Assise e hanno dichiarato assolutamente che non hanno colpito Willy Monteiro. Cioè, Gabriele Bianchi ha detto che lui non l’ha proprio visto. Marco, invece, ha dichiarato che quando stava uscendo l’ha colpito ma non gli ha dato un calcio frontale come tutti dicono, il famoso calcio frontale che avrebbe causato la morte. Dunque, noi abbiamo portato le nostre ragioni, poi vedremo la richiesta del pm”.
“Il nostro consulente – prosegue Pica -, il dottor Diego Cirillo, ha detto chiaramente che lui è concorde con quanto dichiarato dal professor Saverio Potenza (consulente della Procura di Velletri, aveva dichiarato che Willy sarebbe stato raggiunto da un colpo diretto nella zona posteriore del corpo, dunque di spalle, ndr). Perché tutti e due hanno dichiarato che effettivamente il colpo è posteriore diretto, e cioè che il ragazzo è stato preso alla schiena“.
“Non è come sostiene Cipolloni, perché il ragazzo aveva anche altri colpi. Per me la ricostruzione di Cipolloni non è esatta, però lui è un professore universitario e ha spiegato la sua teoria. Ma non ha neanche partecipato all’autopsia, si è basato solo sulle carte. Il professor Potenza invece è stato molto chiaro, quindi… sosteniamo che sia stato un colpo posteriore.
Il 12 maggio si terrà la requisitoria dei pubblici ministeri, poi le arringhe difensive saranno discusse il 19 maggio, e il 26 ci sarà la sentenza. Tratteremo tutti i punti del processo. Spiegherò punto per punto tutte le testimonianze. Farò capire secondo noi qual è la verità“.
“Minacce? Le intimidazioni ci sono state soltanto all’inizio. Io per fortuna non ho profili social per cui non so lì cosa mi è stato scritto contro. Per quanto riguarda le altre minacce sono terminate quasi dopo un mese. Hanno anche minacciato mio figlio via WhatsApp, poi per fortuna non è successo nulla, ci mancherebbe altro… Purtroppo queste sono persone che si sfogano e non sanno quello che dicono. Ancora però non riesco a capirne il motivo, io ho sempre spiegato che un avvocato fa il proprio mestiere. Ora fortunatamente è tutto finito, non si verificano più”.
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