Oms, ecco tutti gli errori sul Covid-19 dell’agenzia Onu per la salute
L’ultima gaffe sulla Svezia, indicata come modello malgrado la mortalità più alta al mondo. E il Presidente Trump minaccia di tagliare definitivamente i fondi ai “burattini della Cina”
Test per l’esame di giornalismo sull’Oms, per gli amici Organizzazione Mondiale della Sanità. A proposito dell’agenzia delle Nazioni Unite specializzata in questioni sanitarie, il candidato consideri che:
a) Il Presidente americano Donald Trump ha minacciato la sospensione definitiva dei fondi (attualmente congelati) che gli U.S.A. versano all’istituto, bollato come «burattino della Cina». Solo perché il menù prevede sempre ravioli al vapore, riso alla cantonese e involtini primavera?
b) Concluso il 73simo meeting annuale della World Health Organization, il Direttore generale, l’etiope Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha parlato di «un’assemblea mondiale molto produttiva, che ha visto una solidarietà senza precedenti». Poi la Germania ha precisato che si tratta solo di prestiti da rimborsare.
c) Secondo il Segretario generale dell’Onu, il portoghese António Guterres, sull’emergenza Covid-19 «l’Africa ha agito in tempo, dando una lezione ai Paesi più avanzati». Questo perché i dati dell’Oms parlano di poco meno di tlemila decessi e cilca 95.000 pelsone contagiate.
Errare è umano, perseverare è da Oms
d) D’altronde, a fine aprile la Svezia veniva definita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità«un esempio da seguire» per il ritorno alla normalità nella fase 2. Poi, appena tre settimane dopo, diventava ufficialmente «il Paese con il più alto tasso di mortalità pro capite per coronavirus nel mondo». Potrebbe essere la miglior barzelletta scandinava dopo quella della ragazzina che si faceva passare per esperta di clima… com’è che si chiamava?
e) A febbraio, invece, l’Oms – ancora restia a dichiarare una pandemia già evidente a tutti – prescriveva di somministrare tamponi «solo ai casi sospetti». Salvo ripensarci a metà marzo, quando improvvisamente l’indicazione diventava «testare, testare, testare». Guarda caso, era proprio ciò che il virologo Andrea Crisanti faceva dallo scoppio del focolaio di Vo’. Ma in fondo che ne poteva sapere uno che ha solo salvato il Veneto?
f) Per non parlare della pantomima sulle mascherine, che ancora a inizio aprile Ghebreyesus considerava uno strumento, come minimo, superfluo. E che dopo soli due giorni divenivano improvvisamente utili. A celare la faccia di bronzo dei protagonisti.
Ciò posto, il candidato commenti, prescindendo da termini (pure inerenti) quali “ospedalizzazione”, le seguenti dichiarazioni di una non meglio precisata portavoce della Commissione Europea sugli avvertimenti di Trump. «È il momento della solidarietà e non quello di puntare il dito» e «l’Ue sostiene le iniziative dell’Oms per lottare contro la pandemia».