Il Comitato Onu – nel suo rapporto sui diritti dei bambini in risposta al rapporto stilato dal Vaticano sul rispetto della Convenzione dei diritti del fanciullo – ha attaccato la Santa Sede chiedendo che siano immediatamente rimossi dal loro incarico quanti abbiano perpetrato abusi sessuali sui minori, e tutti coloro che ne sono sospettati.
L’accusa che il Comitato muove all’Onu, è quella di aver insabbiato la brutale realtà degli abusi sui minori, permettendo che i colpevoli rimanessero impuniti.
Il Comitato si è mostrato altresì preoccupato del fatto che il Vaticano “non abbia riconosciuto la portata dei crimini commessi e non abbia adottato le misure necessarie per affrontare i casi di abusi sessuali su minori e per proteggere i bambini”. Inoltre “ha adottato politiche e pratiche” che hanno portato alla prosecuzione di abusi e all’impunità degli autori.
Il rapporto non si ferma qui. Come si apprende da Ansa, nel rapporto si invita il Vaticano a “fare pieno uso della sua autorità morale per condannare tutte le forme di molestia, discriminazione o violenza contro bambini sulla base del loro orientamento sessuale o l’orientamento sessuale dei loro genitori e a sostenere gli sforzi a livello internazionale per la depenalizzazione dell’omosessualità“, per non contribuire “alla stigmatizzazione sociale e alla violenza contro lesbiche, gay, bisessuali e adolescenti transgender e bambini cresciuti da coppie dello stesso sesso”.
Infine, l’Onu ha toccato la tematica dell’aborto: la Santa Sede dovrebbe “rivedere la propria posizione sull’aborto”, qualora la donna incinta si trovi in pericolo di vita e, di conseguenza, rivedere le circostanze in cui “l’accesso ai servizi di aborto possa essere ammesso” modificando il canone 1398 in materia (che recita: “chi procura l’aborto ottenendo l’effetto incorre nella scomunica latae sententiae”, ndr).
Mons. Pietro Parolin ha fatto sapere che il rapporto del Comitato Onu sarà studiato approfonditamente e che, solo dopo un’attenta analisi, sarà data una risposta. “Una risposta ci sarà e sarà una risposta articolata – dichiara, come riportato da Ansa – da parte nostra non possiamo che ribadire la nostra volontà di adempiere alle esigenze della commissione e della convenzione. Il fatto che la Santa sede abbia aderito significa la sua volontà di adempiere a tutte le indicazioni della convenzione”.
Al contrario, mons. Tomasi ha parlato di “linea ideologica”.
L’impressione della Santa Sede, infatti è che ci sia un “tentativo di interferire nell’insegnamento della Chiesa cattolica sulla dignità della persona umana e nell’esercizio della libertà religiosa”.
“La Santa Sede – conclude una nota diffusa dall’Ufficio Stampa del Vaticano – reitera il suo impegno a difesa e protezione dei diritti del fanciullo, in linea con i principi promossi dalla Convenzione sui Diritti del Fanciullo e secondo i valori morali e religiosi offerti dalla dottrina cattolica”.
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