L’operazione nasce dal continuo monitoraggio effettuato dagli agenti della Questura nelle varie zone della Capitale.
Proprio nel corso di tali servizi, particolarmente rafforzati negli ultimi giorni a causa dei recenti accadimenti internazionali, i poliziotti sono venuti a conoscenza di un mini arsenale custodito a Tor Bella Monaca.
L’unico indizio per risalire al possessore, o ai possessori delle stesse era il particolare di un’autovettura che presentava un deflettore rotto, vista spesso transitare nei pressi di una scuola di via dell’Archelogia.
Da ciò hanno preso il via le indagini. Gli agenti del Commissariato Fidene – Serpentara e del Reparto Volanti hanno iniziato a pattugliare la zona fino a che sono riusciti ad individuare l’auto.
Attraverso un servizio di pedinamento sono poi riusciti a risalire all’abitazione, un appartamento di via Amico Aspertini.
Agli investigatori è apparso subito evidente il nervosismo dell’uomo e della donna che si trovavano a bordo dell’auto, ancor più aumentato quando i poliziotti hanno deciso di procedere alla perquisizione dell’abitazione, dove era presente una terza persona.
La ricerca all’interno dell’abitazione aveva esito negativo.
Gli agenti, però, non si sono arresi.
All’interno dell’appartamento hanno rinvenuto un mazzo di chiavi: richiesto di quali porte aprissero, i tre non hanno fornito alcuna indicazione, negando di avere a disposizione altri locali.
I poliziotti si sono quindi recati nel locale cantine, e provando una ad una sono riusciti ad individuare la cantina di pertinenza dell’abitazione perquisita, aperta propria con una delle chiavi trovate.
All’interno la sorpresa: nascosti sotto suppellettili varie sono state ritrovate due pistole, un revolver ed una Beretta 92FS, considerata arma da guerra, un fucile semiautomatico e una bomba a mano di fabbricazione russa; il tutto in ottimo stato di conservazione.
Oltre alle armi e al relativo munizionamento è stato rinvenuto un quantitativo di oltre 7,5 kg di hashish, suddiviso in panetti, oltre a due “rastrelliere” utilizzate per il confezionamento veloce delle dosi dello stupefacente.
Con questo sistema, infatti, lo stupefacente viene inserito, a pressione, in “capsule”, pronte per essere cedute e facilmente occultabili nel trasporto.
Sul posto sono intervenuti anche gli artificieri della Questura, che hanno messo in sicurezza la bomba a mano, modello RG42, di fabbricazione russa, con innesco perfettamente funzionante.
I tre sono stati identificati per U.D., romano di 35 anni, G. E., romana di 32 e L.S., 56 anni di origini palermitane, tutti abitanti in via Amico Aspertini, che al termine sono stati arrestati per rispondere di detenzione di armi da guerra e di armi comuni da sparo, detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio e di ricettazione delle armi.
Queste ultime, dalle prime indagini effettuate, sono risultate provento di furto.
Gli accertamenti comunque proseguono: dovranno cercare di stabilire sia la provenienza della bomba a mano nonché stabilire se le pistole e il fucile siano state o meno utilizzate in azioni delittuose.
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