Ordine degli Avvocati di Roma: Protocollo sì, protocollo no
Bisogna evitare agli avvocati di Roma di sottostare alle degradanti file, peraltro con pericoloso assembramento
Il sito del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma, per voce del suo Presidente avv. Antonio Galletti, ha pochi giorni fa annunciato di aver raggiunto un accordo con la Corte di Appello di Roma per consentire agli avvocati il rilascio telematico della c.d. “formula esecutiva” dei provvedimenti esecutivi emessi dalla Corte di Appello di Roma.
La notizia è assai interessante in quanto consente di evitare agli avvocati di sottostare alle degradanti file (peraltro con pericoloso assembramento) all’uscita degli uffici giudiziari della Corte di Appello di Roma, per accedere al famigerato ufficio copie.
Nella pratica, con questo sistema innovativo, l’avvocato riesce a gestire la propria richiesta da studio per il tramite del c.d. “fascicolo telematico” depositandovi digitalmente l’istanza per ottenere l’emissione della formula esecutiva in calce alle sentenze.
Fin qui tutto bene.
Quello che però non si capisce è perché la stessa modalità non viene seguita dal Tribunale di Roma che invece si intestardisce con obsoleti protocolli che non utilizzano le potenzialità dei sistemi informatici e continuano a richiedere la presenza degli avvocati e degli operatori di giustizia presso gli uffici di via Damiata.
L’assurda modalità in questione (in vigore dal 16.10.2020 fino al 31.1.2021) prevede che:
- la richiesta di copia sentenza dovrà essere effettuata all’indirizzo PEC copiesentenzecivili.tribunale.roma@giustiziacert.it o direttamente allo sportello della stanza 4 muniti di numero esclusivamente per chi non è in possesso di indirizzo PEC dalle 9,00 alle 13,00 i giorni di lunedi, mercoledi e venerdi;
- nei giorni di lunedi, mercoledi e venerdi saranno distribuiti 60 numeri all’ingresso di Via Damiata per l’accesso alla stanza 4 dalle 9,00 alle 13,00, sia per la richiesta che per il ritiro delle copie sentenze già richieste;
- per ciascuna richiesta l’ufficio provvederà a comunicare la data per il ritiro, raccomandando la puntualità, il possesso delle marche da bollo necessarie che verranno indicate nella risposta e il riscontro dell’appuntamento dato (stampa, visualizzazione tramite smartphone, etc).
Misura organizzativa per l’emergenza Covid 19
Si comprende bene come una procedura del genere, catalogata dal Presidente del Tribunale di Roma, come “misura organizzativa per l’emergenza Covid 19”, non solo è irragionevole in quanto non utilizza i servizi telematici attualmente già operativi, ma addirittura appare in contrasto con le finalità che dice di perseguire in quanto favorisce paurosi assembramenti di persone agli ingressi degli uffici giudiziari.
Non si capisce proprio la necessità di creare tali ingorghi di persone presso gli uffici del Tribunale. Quando il tutto potrebbe essere gestito comodamente da remoto da parte degli avvocati, come peraltro già succede per altri Tribunali italiani.
La notizia dell’ultima ora
Ed è, al proposito, notizia dell’ultima ora che alcuni avvocati di Roma hanno impugnato, per i motivi che qui stiamo esponendo, il provvedimento del Presidente del Tribunale presso il Tar del Lazio per ottenerne la sospensione.
Sarebbe auspicabile che il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma, nella persona del Presidente Galletti, che già brillantemente ha operato in accordo con il Presidente della Corte di Appello di Roma dr. Giuseppe Meliadò, riesca a convincere il Presidente del Tribunale di Roma ad adottare lo stesso sistema.
Ne trarrebbe vantaggio l’intero settore degli operatori giudiziari che eviterebbero inutili e noiose file presso gli uffici giudiziari e lo stesso personale di cancelleria del Tribunale che eviterebbe il rischio di contagio collegato con operazioni da svolgere “in presenza”.
Avv. Paolo Cotronei
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