Il sito del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma, per voce del suo Presidente avv. Antonio Galletti, ha pochi giorni fa annunciato di aver raggiunto un accordo con la Corte di Appello di Roma per consentire agli avvocati il rilascio telematico della c.d. “formula esecutiva” dei provvedimenti esecutivi emessi dalla Corte di Appello di Roma.
La notizia è assai interessante in quanto consente di evitare agli avvocati di sottostare alle degradanti file (peraltro con pericoloso assembramento) all’uscita degli uffici giudiziari della Corte di Appello di Roma, per accedere al famigerato ufficio copie.
Nella pratica, con questo sistema innovativo, l’avvocato riesce a gestire la propria richiesta da studio per il tramite del c.d. “fascicolo telematico” depositandovi digitalmente l’istanza per ottenere l’emissione della formula esecutiva in calce alle sentenze.
Fin qui tutto bene.
Quello che però non si capisce è perché la stessa modalità non viene seguita dal Tribunale di Roma che invece si intestardisce con obsoleti protocolli che non utilizzano le potenzialità dei sistemi informatici e continuano a richiedere la presenza degli avvocati e degli operatori di giustizia presso gli uffici di via Damiata.
Si comprende bene come una procedura del genere, catalogata dal Presidente del Tribunale di Roma, come “misura organizzativa per l’emergenza Covid 19”, non solo è irragionevole in quanto non utilizza i servizi telematici attualmente già operativi, ma addirittura appare in contrasto con le finalità che dice di perseguire in quanto favorisce paurosi assembramenti di persone agli ingressi degli uffici giudiziari.
Non si capisce proprio la necessità di creare tali ingorghi di persone presso gli uffici del Tribunale. Quando il tutto potrebbe essere gestito comodamente da remoto da parte degli avvocati, come peraltro già succede per altri Tribunali italiani.
Ed è, al proposito, notizia dell’ultima ora che alcuni avvocati di Roma hanno impugnato, per i motivi che qui stiamo esponendo, il provvedimento del Presidente del Tribunale presso il Tar del Lazio per ottenerne la sospensione.
Sarebbe auspicabile che il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma, nella persona del Presidente Galletti, che già brillantemente ha operato in accordo con il Presidente della Corte di Appello di Roma dr. Giuseppe Meliadò, riesca a convincere il Presidente del Tribunale di Roma ad adottare lo stesso sistema.
Ne trarrebbe vantaggio l’intero settore degli operatori giudiziari che eviterebbero inutili e noiose file presso gli uffici giudiziari e lo stesso personale di cancelleria del Tribunale che eviterebbe il rischio di contagio collegato con operazioni da svolgere “in presenza”.
Avv. Paolo Cotronei
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