Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa del gruppo Consulta le donne inerente la situazione dell'ospedale di Colleferro dopo 6 mesi dal traferimento dei reparti materno-infantili
Sulla questione relativa all’accorpamento dei reparti di Ostetricia, Neonatologia e Pediatria dell’Ospedale di Colleferro con quelli dell’Ospedale di Palestrina: Nei paesi della valle del Sacco per i servizi sanitari offerti presso gli ospedali di Frosinone e Colleferro veniva e viene preferito quest’ultimo per le maggiori possibilità di essere accettati. Gran parte degli abitanti infatti gravitano intorno all’ospedale di Colleferro, che continua ad essere un presidio per l’utenza, a differenza, per esempio, dell’ospedale di Anagni dove, secondo notizie apparse sulle stampa, dal 10 dicembre 2015, è sospeso il servizio del centralino (Nota n. 4197 del 03.12.2015, oggetto migrazione in rete della centrale telefonica del P.S. distrettuale di Anagni, centralino di Via Onorato Capo). Dal mese di luglio tuttavia, dopo il trasferimento dei reparti di ginecologia e pediatria, neonatologia e ostetricia, l’ospedale di Colleferro assicura solo le urgenze di pronto soccorso, mentre per l’osservazione breve, ricovero, ecc. i pazienti devono recarsi presso l’ospedale di Palestrina.
In particolare, l’assenza di un pediatra in corsia e in ambulatorio si avverte ancor più dopo la chiusura, secondo quanto ci viene segnalato, dell’ambulatorio pediatrico dal mese di novembre. Come ci riferisce il personale sanitario, la prima causa di ricovero in età pediatrica è la gastroenterite. Ebbene, questa estate un neonato di Gorga di 1 anno si è sentito male e i genitori si sono fatti accompagnare presso l’ospedale di Colleferro.
Gli è stata diagnosticata una gastroenterite e per contrastare la disidratazione il neonato necessitava di ricovero presso il reparto di pediatria di Palestrina. I genitori erano sprovvisti di un mezzo privato di trasporto proprio e l’unica navette in servizio per il trasferimento presso l’ospedale di Palestrina era già impegnata in un’altra urgenza. Occorre altresì considerare che talvolta i 9 posti letto risultano tutti occupati poiché dopo l’accorpamento del reparto in questione i 9 posti dell’ospedale di Colleferro sono stati soppressi.
A ottobre un bambino di Carpineto è stato accompagnato all’ospedale di Colleferro per un trauma alla testa che gli aveva provocato vomito. I medici decidevano il ricovero e l’osservazione breve in ambiente pediatrico presso l’ospedale di Palestrina. Anche in questo caso i genitori hanno rifiutato, ovviamente a malincuore, le cure per l’impossibilità di raggiungere con i propri mezzi l’ospedale di Palestrina.
Nel mese di novembre una mamma ha accompagnato in tarda serata la sua bambina al pronto soccorso dell’ospedale di Colleferro per una ustione alla mano sinistra. Dopo le prime cure da parte del personale infermieristico è stato necessario recarsi presso quello di Palestrina, trattandosi di una ustione di secondo grado. Anche in questo caso si è posto il problema del mezzo con il quale la madre doveva recarsi a Palestrina, a cui ha provveduto tramite la reperibilità di un famigliare automunito.
Con riferimento al servizio di ginecologia presso l’ospedale di Palestrina, nel mese di novembre è stato denunciato il caso di una giovane donna primipara che si è presentata da sola al pronto soccorso dell’ospedale di Palestrina con una dilazione di 4 cm e alla 37° settimana di gravidanza. La donna ha riferito di essere stata rimandata a casa (probabilmente per carenza di posti letto).
Dagli organi di informazione online abbiamo raccolto i titoli di alcuni articoli che hanno, a più riprese, evidenziato ulteriori criticità createsi in seguito a quel provvedimento
– 20.7.2015 Odissea per una partoriente: rifiutata da due ospedali.
– 21.7.2015 Incinta e partoriente gira tre ospedali.
– 29.7.2015 Palestrina, reparto di neonatologia al collasso. Lo sfogo di una donna incinta: ridatemi Colleferro.
– 30.7.2015 Critiche di utenti e lodi di dirigenti all’ospedale di Palestrina. OdG in Consiglio Comunale a Colleferro. Ma… l’assistenza sanitaria dov’è?
Infine, al disagio legato all’accorpamento di tali reparti, si somma il disservizio del servizio analisi cliniche della Asl RmG di Colleferro. Sulla questione abbiamo ricevuto una circostanziata segnalazione: "Scrivo per segnalare il grave disagio degli utenti del servizio analisi di laboratorio del distretto di Colleferro, che devono fare la fila la mattina alle ore 6 per poter rientrare nelle 120 prestazioni giornaliere. Solo per essere chiaro, poiché immagino non siate mai stati costretti a subire disservizi tali, la fila si tiene all’aperto anche con la pioggia ed in pieno inverno, per anziani e bambini; soprattutto questi ultimi, per poter frequentare la scuola, debbono necessariamente essere in fila alle 6. Ciò che non mi è chiaro, però, è il motivo per cui, contemporaneamente, la Regione Lazio rimborsa le medesime prestazioni a laboratori convenzionati sul territorio: non si potrebbero destinare tali risorse al potenziamento del servizio pubblico e renderlo più umano? Mi preme sottolineare che stiamo trattando di un servizio di estrema necessità".
Gruppo Consulta le Donne
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