Ospedale di Colleferro, appello delle mamme: “No alla chiusura”
Domenica pomeriggio di emozione, lacrime e tensioni, con una donna che ha minacciato di incatenarsi
"Mettetevi una mano sulla coscienza e ripensate al vostro disegno". E' l'appello accorato delle mamme in attesa e di quelle di molti bambini di Colleferro e dintorni. Sono state queste le tinte di una domenica pomeriggio estiva, nella quale nessuno ha patito il caldo e il restare al presidio dell'Associazione "In Difesa dell'Ospedale" si è rivelato una priorità ben più importante dell'andare al mare o dedicarsi ad altri svaghi.
Così, ieri pomeriggio un gruppo di mamme ha deciso di prendere la parola, per lanciare appelli accorati a chi ha deciso le sorti dell'ospedale di Colleferro. Lacrime, emozione, determinazione ad andare oltre. Questi i sentimenti che si respiravano ieri sera al presidio che sta proseguendo senza sosta h24 con turni, grazie anche alla presenza di persone che si uniscono ai rappresentanti dell'associazione di ora in ora.
Alcune donne di Colleferro e dintorni hanno voluto raccontarci le loro esperienze nei reparti che hanno visto la chiusura ufficiale proprio in queste ore. L'ultima nata a Colleferro, Giulia, è tornata a casa proprio ieri mattina e ieri sera era con altri suoi amichetti e le loro mamme e papà sotto l'ospedale. Giovanna, mamma di sei figli, nati tutti a Colleferro, ha minacciato di incatenarsi lì sotto e di non permettere a nessuno di portare via il materiale dai reparti.
Barbara e Celestina ci hanno raccontato la loro esperienza nei reparti: per loro ostetricia e ginecologia non vuol dire solo nascita di bambini. "Non ci stiamo alla chiusura – urlano a gran voce – noi staremo qui fino a che non si smuove qualcosa e se non si torna indietro con al decisione allora prenderemo iniziative molto più forti. Fate qualcosa, l'amministrazione faccia qualcosa. Facciamo ricorso, insomma non lasciamo nulla di intentato".
Questo l'appello accorato, nell'ambito di un presidio al quale la loro presenza sta fornendo un importante contributo. Quella appena trascorsa è stata la quarta notte passata sotto l'ospedale dai membri dell'associazione "In Difesa dell'Ospedale" e per loro si profila un'altra giornata rovente, non solo dal punto di vista climatico. "In questi giorni – ci spiegano – abbiamo incontrato migliaia di persone: alcune si sono fermate con le macchine per manifestarci solidarietà, altre sono venute appositamente per avere informazioni e per firmare la raccolta firme". La protesta va avanti a oltranza.