Ospedale di Colleferro: diabetologia un anno dopo
Al momento, per il mese di settembre, restano confermate solo le sedute di giovedì e venerdì
"Dopo un anno torna nuovamente all’attenzione del Comitato libero “A difesa dell’ospedale di Colleferro – Coordinamento territoriale”, una segnalazione sulla situazione di disservizio presso il centro diabetologico dell'ospedale L. P. Delfino di Colleferro, naturale conseguenza di un organico già insufficiente e che nell’ultimo periodo è andato via via diminuendo.
La mancanza di personale rende praticamente impossibile ai pochi medici rimasti (3 o 4), far fronte alle esigenze dei numerosi pazienti del territorio. E’ importante sapere che il servizio di diabetologia, come quello di pneumologia, rientrano tra le attività del reparto di Medicina interna e il poco personale assegnato deve assolvere quotidianamente a tutte le attività sanitarie assegnate alla struttura. Pochi medici significa come inevitabile conseguenza meno servizi erogati con sempre minore regolarità e continuità.
Al momento, per il mese di settembre, restano confermate solo le sedute di giovedì e venerdì, mentre per il mese di ottobre, secondo quanto ci viene riferito, ma sono voci da confermare, non si hanno assicurazione e questo non lascia ben sperare. Come al solito a rimetterci sono sempre e comunque i cittadini che per i loro piani terapeutici debbono rivolgersi altrove, perché le attività vengono erogate in modo discontinuo e con una funzionalità ridotta. E di questo non possiamo che ringraziare, ancora una volta, i nostri Sindaci per essere sempre con noi quando si parla di salute e la Direzione sanitaria dell’ospedale di Colleferro, che vuole portare avanti il suo “progetto” di revisione-riduzione del sistema di assistenza ospedaliera e ambulatoriale, senza incontrare praticamente alcuna resistenza da parte delle Amministrazioni comunali.
E questi sono i risultati! Pazienti che per forza maggiore, o sarebbe meglio dire per pigrizia, incapacità e approssimazione di chi non vuole gestire la sanità pubblica del comprensorio, vengono indirizzati in altri distretti.
L'unica alternativa, per i casi urgenti, è quella di recarsi, se si ha la possibilità, direttamente all'ambulatorio di Tivoli o Palestrina. Altro che disservizio! L'ospedale perde una prestazione importante e fondamentale per un gran numero di pazienti, che vengono di nuovo a trovarsi in grande difficoltà. Nessuna comunicazione ufficiale è stata peraltro diramata dalla Direzione sanitaria per ridurre e prevenire gli immaginabili inconvenienti di tale situazione, di cui il paziente viene a conoscenza nel momento in cui varca la soglia dell'ambulatorio.
Ciò tuttavia non meraviglia perché l'ambulatorio di diabetologia aveva già subito una prima battuta di arresto lo scorso anno. Infatti, con lettera del 7 settembre 2017, dopo le nostre rimostranze, la Direzione ospedaliera fu costretta ad una smentita, ma non potè negare che le date già programmate per visite e controlli erano state variate o soppresse; provò a minimizzare. Oggi di fronte a questo nuovo grave disservizio non ha nemmeno provveduto a darne tempestiva comunicazione ai medici di famiglia e ai pazienti diabetici abituali.
E voi continuate a dire che tutto va bene, vero Sindaco Sanna e Assessore alla sanità Stanzani?
I pazienti ricordano come l'ospedale di Colleferro aveva un efficientissimo ambulatorio di diabetologia e le visite erano trimestrali, poi sono divenute semestrali e oggi sono annuali. Solo nel 2016 la sua attività, nell’ambito della ASL RM 5, era curata da “valenti dirigenti medici con specifica competenza. Infatti, il Servizio di Diabetologia della Uoc di Medicina (già identificato nel BUR Regione Lazio 20.4.90 come servizio diabetologico di pertinenza della RM 30), ha ulteriormente incrementato nel tempo le sue caratteristiche di “riferimento” per l’intero comprensorio.”
Dopo appena 2 anni, la sanità pubblica è al culmine del collasso. Colleferro, Anagni, Frosinone, Palestrina, Tivoli e Subiaco, solo per menzionare gli ospedali con i rispettivi pronto soccorso della nostra zona, sono inefficienti – poche risorse umane e tecnologiche a fronte di sforzi disumani da parte del personale – dove è praticamente impossibile avere una risposta assistenziale in tempi ragionevoli!
Chiediamo al Sindaco Sanna e all'Assessore alla sanità Stanzani che, con rara ostinazione antidemocratica, si rifiutano di incontrare il Comitato e di far sentire la propria voce a chi devono rivolgersi i pazienti finora in cura presso l'ospedale di Colleferro? Volete continuare con il silenzio? Volete continuare ad avallare le scelte politiche della Regione Lazio in materia sanitaria volte a smantellare la sanità pubblica del territorio ? Noi lo sappiamo che è così e voi dovreste dirlo apertamente invece di tacere!
* Gabriella Collacchi e Ina Camilli, Portavoce e Coordinatore del Comitato libero “A difesa dell’ospedale di Colleferro” – Coordinamento territoriale