Ostia, lungomare blindato per le riprese della serie con Luca Argentero: l’ira dei ristoratori

Un tratto del lungomare Amerigo Vespucci a Ostia, uno dei più frequentati e ricchi di attività ristorative, è stato completamente chiuso al traffico e ai pedoni nella giornata di oggi per consentire le riprese della serie Netflix “Motorsport”, con protagonista Luca Argentero. Una notizia che ha colto di sorpresa e mandato su tutte le furie i ristoratori e commercianti locali, rimasti senza possibilità di lavorare e senza alcun preavviso.

Fabbri Biancone: “Paghiamo il prezzo di pesanti disagi”

La produzione della serie, che si sta girando tra Ostia e dintorni, ha portato l’amministrazione locale a disporre la chiusura del tratto di strada dallo stabilimento Gambrinus fino a La Playa, ma il provvedimento è stato comunicato solo tramite l’Albo Pretorio, senza ulteriori avvisi. Così, questa mattina, gli esercenti, i clienti e i fornitori si sono trovati davanti a transenne e un divieto assoluto di transito imposto dalla Polizia locale e dagli addetti alla produzione. Un’interruzione improvvisa che ha causato danni economici incalcolabili agli operatori del settore.

A raccogliere la voce dei ristoratori è stata la Confesercenti Ostia, che ha denunciato la totale mancanza di comunicazione da parte delle istituzioni. La presidente Valentina Fabbri Biancone ha sottolineato come nessun avviso sia stato affisso lungo il lungomare almeno 48 ore prima, come previsto dalle norme regolamentari.

“Siamo contenti di ospitare la nuova serie tv di Luca Argentero perché questa potrà produrre consensi e pubblicità positiva a Ostia”, ha dichiarato la presidente, “ma paghiamo il prezzo di pesanti disagi. È inaccettabile che le attività commerciali siano state lasciate all’oscuro di un provvedimento così impattante per il loro lavoro”.

Confesercenti: “Migliorare la comunicazione”

Molti ristoratori hanno visto i propri locali vuoti, impossibilitati ad accogliere i clienti che solitamente frequentano la zona. Al danno economico immediato si aggiunge il rischio di dover buttare le forniture di cibo fresco e prodotti deperibili, che erano stati ordinati in previsione di un fine settimana di lavoro intenso.

Valentina Fabbri Biancone ha evidenziato la necessità di una gestione più efficace della comunicazione da parte dell’amministrazione locale: “Non si può pensare che la sola pubblicazione sull’Albo Pretorio sia sufficiente per informare la cittadinanza e le attività commerciali di chiusure stradali così rilevanti. Nessun piccolo imprenditore controlla quotidianamente l’Albo Pretorio per sapere se la strada davanti al proprio locale sarà chiusa”.

La Confesercenti Ostia ha quindi avanzato alcune proposte concrete per migliorare la comunicazione in futuro:

1. Invio diretto delle comunicazioni alle associazioni di categoria tramite le mail ufficiali;
2. Notifiche alle attività commerciali via PEC, con un margine di preavviso sufficiente;
3. Pubblicazione degli avvisi su più siti municipali e comunali, in modo che siano facilmente consultabili dai cittadini;
4. Coinvolgimento delle agenzie di stampa locali, affinché la notizia raggiunga il maggior numero di persone.

“Necessari buon senso e cooperazione”

“Abbiamo bisogno di una politica fatta non solo di leggi, ma di buon senso e cooperazione. Proponiamo un dialogo più aperto e collaborativo tra istituzioni e attività commerciali, affinché eventi di questo tipo non provochino più disagi di tale portata”, ha concluso la presidente della Confesercenti.

Nonostante le critiche, la Confesercenti ha ribadito la sua apertura verso le iniziative artistiche e culturali che possono contribuire alla promozione del territorio. Ostia, negli ultimi anni, ha sofferto un calo di notorietà e di attrattiva turistica, e produzioni di rilievo internazionale come quella di Netflix potrebbero portare nuova visibilità e rilanciare l’immagine del litorale romano.

“Ostia ha bisogno di tornare ad aprirsi al mondo del cinema e dell’arte”, ha dichiarato Valentina Fabbri Biancone. “Eventi come questo possono portare prestigio, notorietà e un importante indotto economico, ma tutto ciò va fatto senza danneggiare le attività locali, che già devono affrontare tempi duri”.

Il messaggio è chiaro: arte e commercio possono convivere, ma è necessario creare una rete di comunicazione più efficace tra le istituzioni locali, le produzioni cinematografiche e le attività del territorio, per evitare disagi e danni economici futuri.