La storia di Eleonora, una 19enne disabile di Ostia, raccontata anche da Valeria Costantini sul Corriere della Sera, è un esempio di come la discriminazione e la mancanza di strutture assistenziali possano rendere la vita difficile per le famiglie con figli disabili.
Eleonora soffre di due malattie genetiche rare e di autismo, e sua madre Giulia e suo padre Maurizio hanno dovuto lottare per anni per ottenere assistenza per la loro figlia.
La famiglia aveva iniziato a frequentare un centro diurno gestito dall’Associazione Scuola Viva Onlus, dove Eleonora poteva socializzare e ricevere terapie. Tuttavia, a marzo, l’operatore sanitario che la seguiva è andato via e non è stato sostituito. La struttura ha chiesto alla Asl Roma 3 di inviare un operatore sanitario adatto a gestire disabilità comportamentali gravi, ma la risposta è stata di ripristinare le terapie che spettano a Eleonora.
La famiglia si è sentita abbandonata e ha scritto a tutti, chiedendo ripetutamente alla Asl se poteva colmare questo vuoto. Non hanno ricevuto risposte. La storia di Eleonora è solo un esempio di come le famiglie con figli disabili siano lasciate al loro destino, senza assistenza e senza soluzioni.
La lotta per l’assistenza del figlio disabile è un calvario quotidiano per le famiglie, che devono pagare costosi badanti ed educatori per occuparsi dei loro figli mentre sono al lavoro. La storia di Eleonora è un esempio di come la discriminazione e la mancanza di strutture assistenziali possano rendere la vita difficile per le famiglie con figli disabili.
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