Pagamento gas in rubli, Cingolani: “Le attività vanno avanti nonostante stop della Russia”
“Tutti i paesi stanno studiando le implicazioni del decreto sulle forniture, anche rispetto agli impegni contrattuali in vigore”
Nelle scorse ore, Vladimir Putin ha firmato il decreto presidenziale sulle regole del commercio di gas naturale russo con i Paesi “ostili” per il pagamento in rubli. Ad annunciarlo è stato il presidente russo stesso, che ha commentato: “I Paesi occidentali dovranno aprire un conto in rubli presso le banche russe per pagare il gas. Se i pagamenti non avverranno in rubli i contratti esistenti saranno interrotti“.
“Nessuno ci vende niente gratis, e nemmeno noi faremo opere di carità. Questo significa che i contratti esistenti, in caso di mancato pagamento del gas in rubli, saranno interrotti”. Come spiegato da Tass, però, il decreto prevede anche la possibilità di effettuare alcuni pagamenti con una valuta diversa dal rublo. Individuarli sarà compito della commissione governativa, che vigila sugli investimenti stranieri.
Putin: “Pagamento gas in rubli o contratti esistenti saranno interrotti”
Putin ha poi aggiunto: “Gli Stati Uniti cercano di risolvere i propri problemi a scapito altrui. I loro errori in campo economico cercano di scaricarli su di noi. Cercano di spingere l’Europa ad acquistare il gas americano, che è più caro, rispetto a quello russo. La guerra economica contro la Russia è iniziata non con la guerra ma era stata già decisa da molti anni”.
“Le sanzioni illegittime sono state introdotte ormai da molti anni per indebolire il potenziale produttivo e finanziario del nostro Paese. Sono sanzioni preparate precedentemente e che sarebbero state introdotte in ogni caso, sono sanzioni che minano la nostra libertà. Gli Usa cercano di incolpare noi per i loro errori di politica economica. Sono sempre alla ricerca di qualcuno da incolpare, è abbastanza ovvio, lo vediamo”.
Cingolani: “Le attività vanno avanti anche con lo stop della Russia”
Sul tema, come riportato da Ansa.it, è intervenuto anche il Ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, che ha spiegato: “Al momento le riserve italiane di gas consentono di mandare avanti le attività del paese, anche in caso di brusche ed improbabili interruzioni delle forniture russe. Tutti i paesi stanno studiando le implicazioni del decreto sulle forniture, anche rispetto agli impegni contrattuali in vigore.
Il governo italiano è in contatto costante con i partner europei. La finalità è quella di dare una risposta univoca e ferma alla Russia da parte di tutti gli stati membri. Sono in corso colloqui bilaterali tra i ministri dell’energia”, ha concluso il Ministro.