Paliano. Funerali Willy, Vescovo: morte barbara e ingiusta non cada nell’oblio
“Preghiamo per questo giovane che ci lascia un grande insegnamento, che non vorrei cadesse come troppo spesso accade nell’oblio”
Oggi, 12 settembre 2020, è il giorno del commiato, il giorno dell’addio al giovane martire di Paliano, brutalmente ucciso la notte tra il 5 e il 6 settembre. Un lungo applauso ha accolto il feretro di Willy Monteiro Duarte, giunto poco prima delle 10 al campo sportivo ‘Piergiorgio Tintisona’ a Paliano per le esequie celebrate stamattina dal vescovo Mauro Parmeggiani. Tante le persone rimaste fuori dall’impianto sportivo per il raggiungimento della capienza, che si sono unite all’applauso per l’arrivo della bara e l’inizio dei funerali del “piccolo-grande” Willy.
Le entrate sono contingentate, all’ingresso del campo sportivo si misura la temperatura nel rispetto delle regole anti-Covid. Tante le persone di origine capoverdiana, come la famiglia di Willy, alcune giunte in pullman. Alla spicciolata arrivano il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, la ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, e Bruno Conti, con una delegazione dell’AS Roma.
Uno stuolo umano di magliette bianche riempie il campo sportivo
Anche il presidente del consiglio Giuseppe Conte, presente alla cerimonia, ha indossato una camicia bianca. Un segno di vicinanza alla famiglia, originaria di Capoverde, dove il bianco, oltre che simbolo di purezza come nella nostra tradizione, esprime il lutto per la morte di un giovane.
In bianco molte delle personalità presenti alla cerimonia di Paliano, coi quali Conte si è intrattenuto prima che iniziasse la funzione. Dalla ministra dell’Interno Luciana Lamorgese a Nicola Zingaretti, ai sindaci dei comuni della zona, in particolare i primi cittadini di Colleferro e Paliano.
Funerali Willy, Conte: contrasto al bullismo
Al termine dei funerali il premier si è intrattenuto con i giornalisti:
“Oggi sono qui in rappresentanza del Governo, ma oggi c’è qui tutta l’Italia – ha affermato Conte – che ama questa famiglia umile e operosa. Abbiamo seguito tutti questa vicenda di efferata violenza, non possiamo sottovalutarla né minimizzarla, assolutamente no.
Ci aspettiamo condanne severe e certe, una certa rigorosa esecuzione della pena – avverte – ma questo episodio non può essere inquadrato in una logica di repressione. Lunedì ripartono le scuole in molti parti d’Italia, questo sarà l’anno scolastico dell’emergenza sanitaria e deve essere anche quello dell’inclusione, del contrasto al bullismo”.
Il monito del Vescovo: morte Willy non cada nell’oblio
“Da domenica mattina ad oggi tante sono state le parole dette e scritte su un fatto esecrabile che stamane ci vede riuniti insieme per il quale il nostro cuore è profondamente scosso e colpito. Perché la morte barbara ed ingiusta di Willy non cada nell’oblio impegniamoci tutti – istituzioni, forze dell’ordine, uomini e donne della politica, della scuola, dello sport e del tempo libero, Chiesa, famiglie e quanti detengono le chiavi di un potere enorme: quello dei media ed in particolare dei media digitali – a compromettere insieme, al di là di ogni interesse personale e senza volgere lo sguardo altrove fingendo di non vedere. Impegniamoci tutti, dicevo, a riallacciare un patto educativo a 360 gradi”.
Il monito del vescovo di Tivoli e Palestrina Mauro Parmeggiani tuona nel silenzio irreale dello stuolo umano di magliette bianche che riempie il campo sportivo ‘Piergiorgio Tintisona’ di Paliano per dare l’ultimo saluto a Willy Monteiro Duarte, il 21enne ucciso di botte a Colleferro nella notte tra il 5 e il 6 settembre. Il bianco, il colore dell’innocenza e del candore, scelto dalla famiglia di Willy per ricordarlo assieme ai suoi amici e alle autorità presenti.
La bara ricoperta di rose bianche
La bara, marrone chiara, ricoperta di rose bianche, è su un piccolo palco dove Bruno Conti ha lasciato una maglietta della Roma, la squadra del cuore di Willy.
In prima fila la famiglia del ragazzo, i sindaci del territorio e il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, la ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, il presidente dell’assemblea regionale, Mauro Buschini, e l’avvocato della famiglia Domenico Marzi.
“Preghiamo per questo giovane che ci lascia un grande insegnamento- continua il vescovo – Un insegnamento che non vorrei che trascorsi questi giorni pieni di coinvolgimento emotivo, di giusta compassione per Willy e la sua famiglia, di sdegno verso coloro che hanno compiuto un gesto inumano, cadesse come troppo spesso accade nell’oblio o nel fermarsi a qualche targa, monumento commemorativo, intitolazione di qualche torneo di calcio o cose del genere.
Chiediamo a Dio anche la forza per saper un giorno perdonare chi ha compiuto l’irreparabile– conclude l’omelia- Perdonare ma anche chiedendo che essi percorrono un cammino di rieducazione secondo quanto la giustizia vorrà disporre ed in luoghi, come ad esempio le carceri, che devono essere sempre più ambienti di autentica riabilitazione dell’umano”.
Al termine della cerimonia un lungo applauso ha accompagnato il volo di decine di palloncini bianchi e l’uscita della bara, baciata teneramente dalla sorella davanti alla folla sulla strada. (Ara/ Dire)