Palio delle Contrade Città di Artena: -200 giorni, motori sempre accesi
Nel corso degli anni tutto è migliorato, tutto è più ben distribuito
200 giorni al Palio delle Contrade della Città di Artena. Duecento giorni all’inizio dell’evento più atteso dell’estate artenese: la manifestazione civile più coinvolgente, tradizionale, culturale di Artena.
Il Palio delle contrade nasce da una geniale idea di Ermino Latini nel 1990. A Latini venne in mente, sentendo le più disparate opinioni, una sorta di gara che avrebbe dovuto essere il pretesto per rinverdire e rinvigorire la cultura e la tradizione di Artena. Attraverso varie riunioni con i rappresentanti delle Contrade si arrivò a stabilire un piccolo vademecum di come sarebbe dovuto essere il Palio delle Contrade. Innanzitutto il periodo preso in considerazione fu, a giuste ragioni, l’intero diciannovesimo secolo e la prima metà del ventesimo. Si stabilì che tradizionalmente il popolo di Artena era un popolo di contadini e pastori, e che quindi tutto il Palio doveva ruotare attorno a questi punti fermi. Solo in seguito si pensò di inserire una splendida coppia di buoi, a ricordare che Artena era la sede dell’università dei “Boattieri”: categoria forte di fine secolo, che raggiunse il suo apice dopo l’ingresso del 1900. Tutti i giochi, quindi dovevano richiamare alla mente le tradizioni di questo popolo: straordinario per lealtà e per solidarietà. All’idea del Palio, Artena rispose immediatamente in maniera positiva. Applaudì non solo ai giochi, alla competizione, ma anche soprattutto alla sfilata inaugurativa, ai costumi e alla scenografia.
Nel corso degli anni, (il 2020 sarà l’anno della ventinovesima edizione) tutto è migliorato, tutto è più ben distribuito. Il corteo inaugurativo è il momento più affascinante: oltre mille costumi, oltre mille immagini e tutto a richiamare una condizione di vita che oggi non c’è più, ma che in molti rimpiangono. Bella e sfavillante sfilata con i rappresentanti nobili e popolani, ma anche con animali tra i quali asini, cavalli e buoi, che parte dalla parte da piazza della Vittoria, dove sarà ufficialmente dato il via al corteo che rievoca la visita di Papa Paolo V, al feudo di Montefortino dell’Ottobre del 1615, che all’epoca era retto da suo nipote il Cardinale Scipione Borghese. Nei giorni successivi, le dieci contrade si contenderanno la vittoria disputando 21 giochi popolari. I giochi sono il sale del Palio, quello che lo rendono allegro spensierato, rilassante: quelli che creano la polemica ma che alla fine fanno abbracciare tutti. Per ospitare il numeroso pubblico le Contrade allestiscono gli stands gastronomici (uno per ogni contrada) dove chiunque può assaggiare i migliori cibi della tradizione artenese.
L’evento quest’anno si svolgerà dall’1 al 9 agosto nell’ormai consolidato campo da gioco del parco della Villa dei Principi Borghese. L’intrattenimento principale è quello dei giochi, con le serate saranno intervallate da spettacoli vari, dediti all’intrattenimento e a far calare un po’ la tensione che si creerà nel corso delle gare. Le contrade partecipanti, coordinate dall’Ente Palio delle Contrade presieduto da Alberto Riccitelli, sono: c.da Torretta, c.da Macere, c.da Maiotini, c.da Valli, c.da Colubro, c.da Selvatico, c.da Centro Storico, c.da Via Giulianello, c.da Via Latina, c.da Via Velletri. Da sottolineare l’enorme mole di lavoro e impegno che i contradaioli affrontano volontariamente e con passione per permettere la riuscita del Palio che anche quest’anno darà sicuramente spettacolo accogliendo applausi e critiche ma avendo le spalle larghe, con un’esperienza quasi trentennale, saprà accettare tutto.
*Foto di Roberto Benedetti