Cronaca

Faleria (Vt), papà di 2 bambini autistici denuncia il disinteresse di scuola e Comune

“A conclusione di questo infame quadrimestre 2017/2018, desidero esprimere tutto il mio personale ringraziamento, ai principali attori,  per il mancato impegno che avete profuso al fine di “NON” promuovere i diritti allo studio e all’infanzia a favore di Ferdinando e Sara Capobianchi e garantire loro l’applicazione dei loro diritti.

Io sottoscritto, Alessandro Capobianchi, padre di Sara e Ferdinando Capobianchi, entrambi invalidi e riconosciuti dall’INPS al 100% per effetto dell’art.3 comma 3 legge 104/92, in relazione all’oggetto, che fa seguito a precedenti  solleciti e richieste non prese correttamente in esame, con le quali si chiedeva che si facesse chiarezza sull’applicazione dei diritti  previsti dalla Costituzione e sulla situazione in cui versano le strutture scolastiche dove sono ospitati i due  alunni disabili. 

In particolare si chiede che:

“l’Amministrazione Comunale di Faleria

Al Dirigente Scolastico Alfonso Francocci

Al responsabile della NPI  di Viterbo Marco Marcelli

Alla responsabile del S. Raffaele di Viterbo Antonella Piciullo

Al responsabile del distretto di Nepi Maurizio Verduchi  

Alla NPI Paola Andreussi

Alla Coop Gea di Nepi

1)    Forniscano chiare delucidazioni in merito alla contraddittoria situazione della sussistenza e delle autorizzazioni necessarie al  buon funzionamento della sicurezza;

2)    forniscano chiare delucidazioni in merito alla contraddittoria situazione dei servizi igienici; dei servizi educativi socio-sanitari per i disabili, ancora inesistenti, all’attuale stato del fallito rispetto dei diritti- doveri Costituzionali;

3)    forniscano chiare delucidazioni in merito alla contraddittoria situazione sulle ore di AEC (Assistente Educativo Culturale), che dovevano arrivare a integrazione e sostegno delle ore sottratte e tutt’ora mancanti;

4)    si chiedono spiegazioni altresì circa il “mancato“ progetto individuale dei due alunni Sara e Ferdinando Capobianchi, progetto che da quanto descritto negli incontri precedenti dell’inizio dell’anno scolastico 2017/2018 si sarebbe dovuto realizzare a far data del 12 settembre 2017;

5)    forniscano chiare delucidazioni in merito alla contraddittoria situazione  di  chi avrebbe dovuto vigilare e garantire che tale progetto fosse applicato secondo quanto stabilito  durante gli incontri nell’anno  scolastico 2016/2017 ed applicato secondo le normative vigenti;

6)  forniscano chiare delucidazioni in merito alla contraddittoria situazione inerenti i fondi della non auto sufficienza ed assistenza indiretta ;

7)  forniscano chiare delucidazioni in merito alla contraddittoria situazione dei progetti in riferimento alla partecipazione della aec presso il centro di riabilitazione  e del progetto tutor-amico per il quale sarebbero stati impegnati dei fondi , ma di fatto trattasi di progetto mai iniziato;

8) forniscano chiare delucidazioni in merito alla contraddittoria situazione sulle spese che vengono aggravate sulle spalle della famiglia circa la sospensione dei rimborsi chilometrici e la modifica di un piano terapeutico  senza prendere alcuna informazione e senza discuterne prima;

Non mi è chiaro di come si sia passati dall’accoglimento del progetto, denominato “l’unione fa la forza”, alle azioni e dichiarazioni di piena contrariertà verso lo stesso, oltretutto con toni estremamente in controtendenza agli obblighi professionali previsti dal nostro ordinamento giuridico,  nonché dal  DPR 1994 e un accanimento politico e anti- sociale verso gli stessi Capobianchi.

Personalmente sono molto turbato, perplesso e preoccupato per quanto già accaduto (e quanto ancora deve accadere) ed è chiaro che vi sia una diversa percezione dei dirittti dei due alunni disabili, miei figli, diversamente dal resto dei: 

Dirigenti, 

Responsabili vari,

Amministratori locali,

che sembrano tranquilli e per nulla turbati per la violazione dei diritti sanciti dalla Costituzione Italiana, degli abusi di potere, degli abusi d’ufficio.

Ciò detto

Si rimane in attesa di comunicazioni che, ai sensi della legge 241/90, dovranno pervenire in forma scritta allo scrivente, entro i limiti previsti dalla legge all’indirizzo del medesimo menzionando altresì come previsto dall’art. 5 della 241/90 il responsabile del procedimento. Nel caso in cui le Vostre strutture non prendessero provvedimenti a riguardo, lo scrivente si attiverà nelle opportune sedi a tutela dei diritti dei due minori e della stessa famiglia. Resta altresì evidente che se si ravvisassero comportamenti illegali nello svolgimento delle Vostre funzioni, adiremo a vie legali”.

Alessandro Capobianchi

Redazione

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