”Cosa sentiva in quei giorni del 2005 in cui i media parlavano di lei quale uno dei principali candidati ad essere eletto Papa? ”Pudore, vergogna”.
E’ uno dei passaggi di un libro-intervista nel quale il cardinale primate argentino Jorge Bergoglio parla di temi teologici, ma anche dei suoi interessi personali: dalla letteratura italiana, al tango e Borges, senza dimenticare il Piemonte, la terra delle sue origini.
Nel volume (‘Il gesuita’, scritto dai giornalisti Francesca Ambrogetti e Sergio Rubin), il 73/enne Bergoglio si confronta con le diverse sfide della Chiesa moderna. ”L’opzione principale è scendere per le strade a cercare la gente: questa è la nostra missione”, sottolinea, precisando che ”a una Chiesa autoreferenziale succede come a una persona autoreferenziale: diventa paranoica, autista”.
”Il nuovo secolo sarà religioso. Bisognerà però vedere come. Qualche volta, la religiosità è accompagnata da una specie di vago teismo che mescola la psicologia con la parapsicologia”, dice Bergoglio. Sul fronte dei ricordi personali, il cardinale rileva tra l’altro che il padre ”era di Portacomaro (Asti, ndr.) e mia madre di Buenos Aires, con sangue piemontese e genovese”. “Mi piace il tango” è il capitolo più intimista del libro, nel quale Bergoglio rivela di aver avuto una fidanzata (”era del gruppo di amici con i quali andavamo a ballare. Poi ho scoperto la vocazione religiosa”), oltre a indicare il suo film (‘Il pranzo di Babette’) e quadro (la “Crocefissione Bianca” di Chagall) preferiti, così come il suo amore per I promessi sposi e la Divina Commedia. Tra gli altri interessi e simpatie ci sono ”il calcio, la poesia di Holderlin, Beethoven”, conclude il cardinale, che ama ancora muoversi in metropolitana e che alla domanda su come si definirebbe, risponde: ”Jorge Bergoglio, prete”.
Aveva detto all’ANSA: Da Ratzinger gesto rivoluzionario – Le dimissioni del Papa rappresentano ”un gesto rivoluzionario. Si parla di un Pontefice conservatore”, ma in realtà con l’annuncio fatto ieri Benedetto XVI ”ha fatto voltare pagina dopo 600 anni di storia”: è il commento dell’arcivescovo di Buenos Aires, cardinale Jorge Bergoglio, all’annuncio del Pontefice.
”Credo sia stata – ha detto Bergoglio all’ANSA – una decisione meditata davanti a Dio e molto responsabile da parte di un uomo” che ha evitato di ”sbagliare o di lasciare la decisioni in mani altrui”.
Il Papa, ha sottolineato il cardinale argentino, è ”un uomo che decide le cose alla presenza di Dio. E’ un uomo pacifico e mansueto, che ha difeso i principi, senza mai attaccare le persone. ”Ha d’altro canto avuto un grande desiderio nella ricerca dell’unità, che ritiene superiore al conflitto. Ha sempre avuto la mano tesa”, ha ricordato ancora il presule.
Bergoglio ha infine sottolineato l’importanza del ”magistero del Papa, attraverso le sue omelie e gli Angelus: un magistero che ha avuto – ha concluso – grande bellezza, semplicità e profondità”.
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