Parco del Circeo, Oipa contro “l’Operazione rimozione capi”: è mattanza di daini

L’organizzazione per la protezione degli animali parla di una sanguinaria strage in un’area che dovrebbe assicurare la tutela della biodiversità

Daino

ll Parco nazionale del Circeo ha annunciato la ripresa delle operazioni di abbattimento dei daini con lo scopo di ridimensionare il numero di capi presenti nell’area. Contro il piano però si mobilita l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa), che ne chiede urgente modifica. I daini che abitano la foresta demaniale del Circeo, sono infatti sotto la tutela dichiarata nel 1977, in quanto Riserva della Biosfera tutelata dall’Unesco.

“Il Parco nazionale del Circeo le chiama ‘operazioni di rimozione’ che prenderanno il via a gennaio – si legge in una nota – In realtà si chiamano sanguinarie uccisioni dei daini a colpi di proiettile in quella che dovrebbe essere una zona di protezione totale. Quella che si prepara è una strage poiché l’obiettivo è quello, citando le parole dell’ente, ‘di prelevare almeno 350 animali all’anno nel corso dei prossimi anni, cioè un numero necessariamente superiore a quello delle nascite annuali stimate, per giungere così a un sensibile decremento della specie nell’arco del quinquennio di applicazione del Piano”.

L’appello all’articolo 9 della Costituzione

“Aprire il fuoco in territori protetti significa ignorare il nuovo articolo 9 della Costituzione che ha introdotto la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi – dichiara il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto

“Ci riserviamo di ricorrere contro tale atto per la tutela degli animali ricordando inoltre che nel 2020 il Consiglio direttivo dell’Ente aveva ribadito che avrebbe attuato tutte le possibilità, non cruente e senza sparo, iscritte a vario titolo nel Piano per raggiungere l’obiettivo della diminuzione della popolazione di questa specie per ridurre la pressione sul territorio: spostamenti interni ed esterni, verifica su efficacia di sperimentazione farmaci immunocontraccettivi condivisa con organi competenti. Questo impegno è stato disatteso. L’ente Parco rispetti le sue iniziali intenzioni di tutelare la fauna che contraddistingue il suo prezioso territorio: sperimenti la sterilizzazione e riveda il Piano che destina a una tragica fine i poveri daini del Circeo”.