Parkhotel Laurin d’estate, il Ristorante nel Parco e il concerto jazz
Cena al Ristorante del Parkhotel Laurin, nel parco curatissimo dell’albergo, nel mese del Sudtirol Jazz Festival Alto Adige
Soggiornando a Bolzano, una cena al ristorante del Park Hotel Laurin, l’hotel più rappresentativo della città, è oramai un appuntamento quasi fisso per chi scrive ed è sempre una conferma, vista l’eleganza della location e la proposta gastronomica dello chef Manuel Astuto. D’estate il ristorante si sposta come ogni anno nel parco dell’hotel, vestendosi di profumi e sapori inebrianti e di una grande vivacità. Astuto, per metà siciliano e per metà venostano, è uno chef giovane e brillante già molto stimato nel mondo dell’alta cucina e si è fatto notare in una città, Bolzano, dove non è facile trovare cuochi dotati di una così forte personalità.
In questo itinerario gastronomico ritroviamo un’altra vecchia conoscenza: il maitre, Philippe, sagace e cortese al punto giusto. Pasteggiamo per nostra scelta con delle ‘’bollicine’’, Arunda brut Rosé Vivaldi metodo classico, bouquet fruttato e perlage persistente, uno spumante che unisce pienezza e struttura a una notevole morbidezza.
Iniziamo con l’Astice con crema di broccoli, salsa olandese, vellutata, e daikon in agrodolce, si gioca sui contrasti che diventano equilibri alle nostre papille gustative e sull’essere cosmopolita del nostro chef; un astice, poi, talmente fresco che assaporandolo si ha un’epifania di mare che neanche se ci fosse davvero il mare davanti a noi potrebbe essere migliore. Scopriamo, infatti, che il pesce viene consegnato quotidianamente, ad esempio i gamberi sono recapitati direttamente da Mazara del Vallo.
Proseguiamo con una Tartara di manzo con carne del Renon, fagioli edamame, ovvero fagioli di soia, e burro di bufala, cromaticamente e olfattivamente attraente oltre che al gusto, qualche secondo dopo; una carne che sa di autenticità e genuinità. La prova che Astuto utilizzando le materie prime dell’Alto Adige ma aggiungendo anche tocchi originali ed esotici riesce a elaborare la classicità dei piatti dando loro nuova vita.
Arrivano i primi. I Tagliolini all’arancia, gambero rosso di Mazara del Vallo e bisque alle mandorle coniugano asprezza e sapidità in un incontro perfettamente riuscito tra il mare e la terra.
Gustiamo degli incredibili Gnocchi di patate integrali, dalla giusta consistenza e gustosità, stracciatella campana e acciughe del mar Cantabrico, un mare che bagna la costa nord della Spagna e la costa nord-ovest della Francia, questo tipo di acciughe sono piuttosto grosse e pare che siano le migliori acciughe al mondo, un perfetto equilibrio tra carne e grasso, hanno una polpa molto saporita e consistente.
La Sella di capriolo, mousseline di porcini e polenta croccante è un tripudio di sapidità con un retrogusto ferroso, acre, misto all’arrendevolezza dei porcini e della polenta. Potremmo tornare per gustare ancora soltanto questa pietanza.
Il Polipo alla griglia in salsa di San Marzano e curry, è stuzzicante, un piatto morbido e polisemico.
Un predessert di Mousse di ricotta e tartufini al cioccolato ci anticipa il dulcis in fundo.
Per colcludere, infatti, degustiamo ‘’Happy’’: crema al limone, pasta frolla e meringa.
Un dolce che ricorda ‘’Il posto delle fragole’’ di lontana memoria cinematografica bergmaniana, ovvero quasi l’infanzia, come recita la dicitura rende felice, la dolcezza si amalgama alla ‘’durezza’’ della pasta frolla e la felicità stimola le ghiandole endorfine come non mai.
Come sempre una serata piacevolissima, un’avventura, al Laurin, dove qualche sera prima, sabato 7 luglio, eravamo tra il pubblico del concerto dei Broen
Un giovane gruppo norvegese, un quintetto che combina rhythm & blues, rap, jazz, psychedelia ed elettronica e che ha ben rappresentato l’edizione 2018 del Sudtirol Jazz Festival Alto Adige
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