Parla a "La Repubblica" la tassista violentata nella giornata di venerdì 8 maggio a Roma da Simone Borgese. Le sue parole sono eloquenti e devono far riflettere, nonostante possano a prima vista sembrare ovvie. Ma non deve esserci nessuna ovvietà di fronte a questi miserabili atti ma solo ed esclusivamente indignazione: "Quell'uomo ha rovinato la mia vita – ha affermato – mi ha distrutto. Spero che rimanga in carcere a vita".
La donna ha ripercorso quegli attimi di terrore, sottolineando come Borgese abbia usato "la forza bruta", che l'ha fatta sentire "inerme e impotente". "Piango di continuo – aggiunge la tassista – quando ripenso a ciò che ho provato. Mi auguro che l'aggressore resti in carcere per tutta la vita, in modo che non possa più nuocere a nessuno ed è per questo che sono sollevata per il fatto che sia stato preso in beve tempo. Sono rimasta colpita dalla naturalezza con la quale si è allontanato dopo avermi violentata, pare come se fosse abituato a trovarsi in quelle situazioni". La 43enne, nonostante lo shock, ha comunque intenzione di "continuare a guidare i taxi, è il mio lavoro"
Nel frattempo anche la madre di Borgese ha rilasciato alcune dichiarazioni. "Mio figlio deve pagare per quello che ha fatto – ha affermato affranta la signora Giuliana a Il Tempo – ma vi prego di credermi che non è un mostro. Lui ha sofferto tanto: suo padre era barbone e violento e la moglie lo ha lasciato".
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