Parla Mirco Ricci, il pugile gambizzato a Roma
Dopo l’agguato in via dello Stadio Olimpico, il 22enne romano pensa ad “una vendetta per una vecchia ragazzata”
Parla, e lo fa per la prima volta dal letto dell'ospedale del Policlinico Gemelli, Mirco Ricci, pugile romano di 22 anni, gambizzato sabato sera a Roma, subito dopo aver vinto il titolo italiano dei pesi mediomassimi: “Se avessi indossato la cintura – spiega a Adelaide Pierucci de Il Messaggero – adesso sarei morto”.
Ricci prova a dare due possibili spiegazioni dell'aggressione subita:
“Le ipotesi sono due. O si sono impauriti, non ci hanno capito più niente e hanno cominciato a sparare alla cieca, o mi volevano proprio ammazzare. Hanno sparato cinque colpi e tutti dentro l’auto. E non si usa una pistola così a caso, con tanta insistenza, su una Cinquecento con tre donne sopra, incolonnata nel traffico. So solo che se avessi avuto la cintura allacciata mi avrebbero fatto fuori di sicuro”.
Ricci racconta quei concitati istanti prima dell’agguato:
“Eravamo talmente tranquilli che Rubina ha scambiato i due sullo scooter per miei fans. ‘Non pensare male’ mi ha detto ‘ti vorranno salutare. Piuttosto dagli la mano’. Uno aveva una kefiah, l’altro una bandana. Ed erano pronti ad uccidere. Ho avuto quella sensazione”.
Pochi secondi in cui ha pensato che non aveva scampo:
“La felicità dopo la vittoria si è spenta in un attimo. Ho pensato a Rubina (la fidanzata, ndr), alle ragazze che erano con me. Ho cercato di farcela, per me e per loro. Mi sono buttato con il mio corpo prima sulla ragazza che guidava e poi dietro su Rubina, mentre un’altra nostra amica si era accucciata sotto al sedile”.
Chi potrebbe essere stato?
“Qualcuno pagato per fare un lavoro sporco”.
Tornare sul ring non sarà facile?
“Mi rimetterò in forma. E sarò di nuovo sul ring. E’ quella la mia casa. Ora devo riprendermi, capire quello che mi è successo per poi buttarmi a capofitto sugli Europei. Con il premio della vittoria voglio aprire una pizzeria, fare un lavoro normale”.