Parlamentari e vitalizi, 1200 ricorsi per evitare il taglio
Ricorso alla Cassazione e alla Corte Europea dei Diritti Umani per evitare taglio di vitalizi e privilegi
Italia dolce Paese soprattutto per i nostri parlamentari che vedono messo in serio pericolo il diritto ai vitalizi e pur di garantirselo sfilano tutti gli assi dalla manica partendo dai 1176 ricorsi, di cui dà notizia lo stesso presidente della Camera Fico, proposti contro il taglio dei vitalizi derivante dalla delibera secondo la quale si procede ad un conteggio mediante sistema contributivo.
Le motivazioni poste a base dei ricorsi sono varie ma, sicuramente, sono maggiormente degne di nota quelle che parlano di danno irrimediabile proveniente dal taglio e di stato di salute precario che produrrebbero situazioni drammatiche e gravi.
Gli stessi parlamentari autori dei ricorsi si dicono, però, ben disposti ad affrontare un taglio purchè si tratti di "sacrifici ragionevoli e costituzionalmente sostenibili", come se ciò che loro definiscono sacrificio sia previsto e sancito dalla costituzione; in fondo ci si chiede quando un sacrificio è ragionevole e soprattutto quale può essere definito sacrificio; quello del pensionato che fa i salti mortali per sopravvivere con una misera pensione o quello del parlamentare che vede ridotto il suo vitalizio calcolato in modo del tutto differente rispetto alla pensione di un cittadino che lavora per una vita intera?
Continuiamo, tuttavia, il racconto di questo altro pezzo di Italia istituzionale e mentre il presidente Fico ribadisce che taglierebbe altre cento volte quei vitalizi dall'altra parte della barricata si annuncia la volontà di non rimettersi agli organi interni delle Camere promettendo battaglia anche al di fuori di essi ricorrendo in Cassazione e alla Corte Europea dei Diritti Umani; fermo restando che l'organo europeo ha una duplice funzione, consultiva e contenziosa, e non sappiamo nel caso di specie quale dovrà essere la funzione investita, tuttavia è posto a tutela della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali e non sembra che in questo caso un privilegio possa essere considerato una libertà fondamentale; in caso contrario almeno metà della popolazione italiana dovrebbe adire la Corte Europea per la vera ed effettiva violazione dei propri diritti fondamentali.
Nel mentre il Presidente Fico, a fronte di tale ostracismo, si dice sicuro e responsabile di tale atto riduttivo del quale è autore e che egli reputa saldo e riparatore di ingiustizie.
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