Pensione, se rientri in questa categoria ci vai molto presto | ’10 anni di anticipo’: c’è una legge che non ti dice nessuno
Così andrai in pensione prima degli altri: ecco come devi fare
Dopo molti anni trascorsi in ufficio, in cantiere o comunque nel proprio luogo di lavoro, la voglia di andare in pensione è per tutti tanta. Quando si ottiene il pensionamento, infatti, si ritorna in qualche modo ad essere padroni del proprio tempo e finalmente ci si può dedicare a chi e a cosa si ama di più.
Oggi come oggi, però, per andare in pensione servono requisiti ben specifici e molti lavoratori lamentano che si acceda a questa fase della vita troppo tardi. La maggior parte dei 60enni, per esempio, è ancora al lavoro e, a volte, neanche a 65 anni si hanno maturato tutti i requisiti richiesti.
C’è però un modo per accedere alla pensione prima degli altri: l’unico requisito necessario è l’appartenenza a una determinata categoria. Ecco di che cosa si tratta e perché queste persone hanno questo vantaggio incredibile sulle altre.
Vai in pensione prima, ecco perché
I lavoratori che da anni non hanno più il lavoro e non riescono a trovarne uno nuovo hanno diritto alla RITA, Rendita Integrativa Temporanea Anticipata. Introdotta dalla Legge di Bilancio 2017, permette di accedere alla pensione anche a partire da 57 anni, quindi 10 anni prima rispetto a quella ordinaria. Per riceverla si deve essere iscritti alle forme pensionistiche complementari e avere almeno 5 anni di versamenti al fondo di previdenza complementare. Per sfruttarla, poi, bisogna aver versato contributi per almeno 20 anni.
La RITA consente di uscire 5 anni prima dei 67 anni di età, quindi ai 62 anni. Chi però è disoccupato da almeno 24 mesi può anticipare la pensione a 57 anni, quindi 10 anni prima. La rendita anticipata è temporanea: al raggiungimento dell’età per la pensione, infatti, questa si cesserà e inizierà ad arrivare il cedolino ordinario.
Richiedere la RITA
Per ottenere la RITA, il contribuente deve formulare un’espressa richiesta all’INPS. È necessario che si trovi a 5 anni di distanza dai 67 anni, 10 in caso di disoccupazione da almeno 2 anni e si deve valutare anche il montante accumulato nella previdenza complementare.
A questo punto, può scegliere quale percentuale del montante vuole convertire in RITA e, in questo modo, si assicura un’entrata economica per gli anni che lo separano dall’effettiva pensione di vecchiaia, così da vivere quegli anni in modo più sereno.