Pensioni di gennaio, pubblicate le cifre esatte | Ecco chi ci guadagna e chi ci rimette

Pensioni, gennaio 2025

Pensioni, gennaio 2025 - Fonte Pixabay - IlQuotidianodellazio.it

Per le pensioni di gennaio sono stati già pubblicati gli importi esatti. Ecco tutti i dettagli e le novità previste

E’ ormai da tempo che l’argomento pensioni è al centro dell’attenzione del Governo. Numerose modifiche sono state apportate principalmente per le soglie d’età e molte altre sono in arrivo.

La situazione attuale dei pensionati, non è sicuramente delle migliori se si pensa che molti importi sono ancora troppo bassi e non sono adeguati al caro vita attuale.

Tuttavia, una recente variazione è stata eseguita dal Governo e dall’Inps. In particolare questa riguarda il metodo di rivalutazione delle pensioni.

Dopo i tagli consistenti degli ultimi anni,  il governo ha deciso di fare un passo indietro bloccando la rivalutazione su sei fasce con tagli consistenti per le pensioni più elevate.

Aumento pensioni, ecco cosa è previsto

L’intenzione è un un ritorno simile al passato, con tagli progressivi che andranno a ridurre  le perdite per i pensionati che, ad esempio nel 2024, hanno subito una riduzione notevole dei loro assegni. In particolare, la legge di Bilancio conferma questo cambio di rotta proprio a partire da gennaio 2025 dove le pensioni saranno rivalutate al tasso di inflazione in modo più favorevole rispetto al 2024.

Rivalutare le pensioni in maniera più vantaggiosa comporta per lo Stato sicuramente un incremento delle uscite ma farlo si rende necessario. A contribuire a questa decisione è stato anche il tasso d’inflazione attuale, inferiore rispetto agli anni precedenti e che ha reso meno gravoso il costo.  Un altro fattore importante è stato il ricorso presentato alla Corte Costituzionale da un pensionato a cui è stata ridotta la rivalutazione nel 2024, contribuendo a una revisione del sistema.

Pensioni, gennaio 2025
Pensioni, gennaio 2025 – Fonte Pixabay – IlQuotidianodellazio.it

Gli importi e i nuovi calcoli

Secondo i nuovi calcoli, le pensioni che superano 4 volte il trattamento minimo avranno accesso ad una maggiore indicizzazione. Prendendo in considerazione una pensione di 3.600 euro (6 volte il minimo), con le vecchie regole sarebbe aumentata del 54% dell’1%, cioè di 19,44 euro. Con il nuovo sistema, la pensione aumenterà dell’1% fino a 1.800 euro, dello 0,90% sui successivi 1.200 euro, e dello 0,75% sugli ultimi 600 euro, per un totale di 33,30 euro. Anche le pensioni più elevate, come quelle di 6.600 euro (oltre 10 volte il minimo), beneficeranno di un aumento maggiore.

Diversa è invece la situazione per le pensioni fino a 4 volte il minimo che con il vecchio sistema, beneficiavano di un aumento dell’1% sull’intero importo. Con il nuovo sistema, l’aumento sarà pieno (1%) solo fino a 3 volte il minimo, mentre la parte eccedente (fino a 4 volte) aumenterà dello 0,90%. Questo porta ad una lieve penalizzazione per le pensioni pari a 2.400 euro (4 volte il minimo): mentre prima l’aumento era di 24 euro, ora sarà di 23,40 euro (1% su 1.800 euro e 0,90% sul resto).