Pensioni in pericolo, comunicazione all’INPS: presenta questi documenti o rischi la revoca | Non c’è più molto tempo
Se anche tu ricevi la pensione, preparati al peggio: l’importo potrebbe sparire
In Italia, sono molti i cittadini e le cittadine che si sostentano grazie alla pensione dell’Inps. Dopo tanti anni trascorsi sul luogo di lavoro, infatti, è un diritto di tutti quello di andare in pensione, quindi non dovere più lavorare e dedicarsi a ciò e a chi si ama di più come famiglia, amici, sport o passioni in generale.
L’importo della pensione dipende da vari fattori ma, in generale, è periodicamente revisionato in base all’inflazione: chi riceve il cedolino, infatti, molto spesso vive solo ed unicamente grazie a questa somma di denaro erogata mensilmente dall’ente previdenziale per cui, se cresce il costo della vita, è importante che anche le pensioni aumentino un po’.
Negli ultimi giorni, però, si è diffusa una novità che è importante che tutti i pensionati e le pensionate conoscano. Se, entro questa data, non si presenta la documentazione necessaria, il rischio è quello di perdere tutto.
Pensionati, presentatela entro il 15 settembre
L’NPS eroga numerose prestazioni direttamente collegate ai redditi del nucleo famigliare del titolare di queste prestazioni e questo comporta degli obblighi comunicativi, per chi le riceve. Spesso, però, questi doveri vengono disattesi e questo comporta la sospensione di queste prestazioni che, nel caso dei più anziani, spesso è la pensione, che può essere ridotta o addirittura tolta. Ce ne si rende conto, spesso, solo al momento della ricezione del cedolino quando, vedendo una somma più bassa, ci si chiede quale sia il motivo: nella maggior parte dei casi è da ricercare in mancate comunicazioni reddituali.
Chi percepisce la pensione integrata al minimo o ha una pensione collegata ai redditi, infatti, deve presentare il modello RED ogni anno. Nel caso in cui, invece, si percepisca la pensione di invalidità, allora il modello che va presentato è il AC.
Come ripristinare la pensione
Nel caso in cui il pensionato manchi a questi obblighi, è probabile che gli venga ridimensionata o sospesa la pensione. In questo caso, se entro 60 giorni comunica all’INPS quanto richiesto, l’Istituto provvede subito a ripristinare la prestazione a partire dal mese successivo alla comunicazione.
Se decorrono però 60 giorni dalla sospensione e, in tutto quel tempo, il titolare non opera la comunicazione dei dati richiesti, allora scatta la revoca delle prestazioni e l’INPS può addirittura chiedere che vengano restituite le somme percepite durante il periodo di omessa comunicazione.