Pensioni, la regola del 71 è la trovata del 2025 | Il Governo Meloni non sente ragioni, o così o lavori fino alla morte
Nuove regole dal Governo Meloni, nel 2025 l’età per il pensionamento sarà proprio questa. Tutti i dettagli.
L’argomento pensioni continua ad essere oggetto di discussione e di modifiche da parte del Governo. In particolare, continua il dibattito sulla soglia minima di età per il pensionamento.
Di recente, si era parlato di pensione anticipata a 64 anni, ma in realtà, questo rimane un vantaggio previsto solo per una categoria specifica di lavoratori e, a quanto pare, non sarà nemmeno quest’anno un’opzione rivolta a tutti.
Attualmente quindi, rimane ferma la legge Fornero secondo la quale l’età per accedere alla pensione di vecchiaia ordinaria resta ferma a 67 anni.
Tuttavia, i cambiamenti sono sempre dietro l’angolo e si parla già della regola del 71. In cosa consiste questa novità? Scopriamolo subito nei prossimi paragrafi.
Pensione, arriva la regola del 71
Facendo il punto della situazione sull’attuale legge Fornero, possiamo dunque prevedere che se l’età per andare in pensione resta ferma a 67 anni, facendo due rapidi calcoli, quest’anno coloro che sono nati nel 1958 dovrebbero poter lasciare il lavoro e ottenere il tanto atteso assegno mensile dall’Inps. Eppure non sarà così per tutti: molti, pur avendo 67 anni e 20 anni o più di contributi, potrebbero vedersi respingere la domanda di pensionamento. Infatti, come riporta mamelipalestrina.it, non tutti lo sanno ma in alcune situazione, a dire il vero più di alcune, non si può lasciare il lavoro nemmeno a 67 anni e con 20 anni di contributi. Molti lavoratori, che lo vogliano o no, per ricevere la propria pensione dovranno continuare a lavorare fino a 71 anni.
Più precisamente, quando pensiamo alla legge Fornero e alla pensione ordinaria di vecchiaia ci viene subito da collegare i due classici requisiti: avere almeno 67 anni di età; avere almeno 20 anni di contributi. A questi due requisiti ora, se ne aggiunge un altro.
Una nuova condizione per il 2025
Per poter lasciare il lavoro, ora è necessaria una terza condizione: bisogna aver maturato un assegno previdenziale d’importo pari o superiore a quello dell’Assegno sociale. Quest’ultimo cambia ogni anno poiché è soggetto alla rivalutazione. Nel 2025 l’importo dell’Assegno sociale è pari a circa 538 euro al mese.
Questa regola non vale per tutti ma solo per i lavoratori contributivi puri: coloro che hanno iniziato a versare i contributi a partire dal 1996. Pertanto una persona che non ha versato i contributi prima del 1996, anche se ha già compiuto 67 anni e ha maturato 20 o più anni di contributi, non può accedere alla pensione se non ha maturato un assegno previdenziale pari almeno a 538 euro al mese. Questo nel 2025.