“Dovevano essere una quindicina di date, invece siamo stati subissati di richieste”. In questo modo Patrick Djivas, il bassista francese, storico componente della PFM, per la quale ha scritto la maggior parte dei brani dal 1980. Il tour della Premiata Forneria Marconi ha visto il suo esordio a Salsomaggiore lo scorso 9 marzo e fino al 28 dicembre ha fatto tappa in lungo e in largo in tutta Italia, superando le 100 date.
Sabato 7 dicembre la PFM con il tour “PFM CANTA DE ANDRÉ – Anniversary” fa tappa al Teatro Nestor di Frosinone, per deliziare così il pubblico del basso Lazio, dopo essere stati lo scorso 18 novembre all’Auditorium di Roma. Vent’anni dalla morte di De Andrè e 40 anni da quel 1979 nel quale la PFM ha avviato il tour della Reunion con Fabrizio De Andrè, Pfm canta De Andrè, con la relativa uscita dell’album omonimo. 40 anni e non sentirli, le canzoni di De Andrè non hanno età, sono attualissime e l’interpretazione della PFM travolge il pubblico, genitori, figli e nipoti, seguono insieme questi testi e questi eventi come se De Andrè fosse ancora vivo, chiediamo a Djivas, che abbiamo avuto la fortuna di intervistare in uno dei rari momenti di pausa del tour, quale il segreto per essere sempre attuali e sempre uguali nonostante gli anni.
“Non abbiamo segreti, semplicemente facciamo quello che ci piace e lo facciamo da sempre – ci saluta con fare solare e cordiale – la passione per la nostra attività è esplosa negli anni ’70, anni particolari per quello che concerneva l’arte, la cultura, la musica. Siamo stati sempre curiosi, la curiosità ci ha sempre mosso verso ogni genere musicale, al di là di quelle che erano le classifiche e gli andamenti discografici. Abbiamo sempre seguito i generi e i musicisti che ci piacevano – racconta con l’entusiasmo che lo contraddistingue Djivas – se non avessimo avuto queste incursioni non saremmo oggi qui a parlare e a portare ancora in ogni dove la nostra musica, ogni volta che saliamo su un palco siamo contenti, potrebbe essere questo l’ingrediente segreto, se così si può dire?”.
E sicuramente non è facile tenere sempre alta quest’asticella, nella musica, come in qualsiasi altro mestiere della vita, ma loro raccontano così la loro storia e il tour anniversario partito a marzo. “Le cose belle bisogna farle conoscere e noi abbiamo sentito la responsabilità di portare avanti la musica di Fabrizio – il ricordo di De Andrè – la sua musica, le sue parole, sono come un’autostrada, danno sempre delle risposte. La sua musica, la bellezza dei suoi testi, sono attuali, sono una risposta e una soluzione per tutte le generazioni, ecco perché bisogna farla conoscere a chi non era ancora nato o era troppo piccolo in quegli anni”. Ci fa strano sentir parlare Djivas al presente di Fabrizio, come se fosse ancora qui, “in realtà Fabrizio è sempre vivo – spiega – è vivo il suo ricordo in chi lo ha conosciuto e ha lavorato con lui, per chi con lui ha realizzato e creato poesia, lui davvero non ci ha mai lasciato e noi abbiamo sentito forte questa responsabilità, oggi per l’anniversario, come 40 anni fa quando Fabrizio si era appassionato alla sua vita di campagna e non voleva più salire sul palco, anche in quella esperienza agricola ha messo tutta la sua arte e la sua passione e portava avanti le sue terre in modo eccellente. Fabrizio, artista a tutto tondo, non ha ancora smesso di esserlo, grandissimo musicista e grandissimo poeta, come non far conoscere al mondo tutto questo?”.
Davvero non vediamo l’ora di vederli dal vivo sul palco del Nestor. Saranno in nove su un palcoscenico speciale che vedrà un quadro centrale con La Buona Novella. Sul palco saranno in nove, il gruppo al completo con due ospiti d’eccezione: Flavio Premoli, fondatore PFM, con l’inconfondibile magia delle sue tastiere e Michele Ascolese, storico chitarrista di Faber. Gli arrangiamenti saranno quelli del ’79.
Ovviamente un anno intenso per per PFM anche al di fuori del tour anniversario, iniziato a febbraio con la partecipazione – per la terza volta – alla “CRUISE TO THE EDGE” (fino ad oggi unico artista italiano che ha partecipato all’evento), facendo tappa per una breve tourneé in UK, per approdare poi ai 45 concerti del tour “PFM CANTA DE ANDRE’ ANNIVERSARY”, culminato nell’evento all’Arena di Verona insieme a Cristiano De André, lo scorso 29 luglio; l’estate è proseguita con un intenso “TVB Tour” in cui PFM ha presentato il proprio repertorio e con una straordinaria esibizione allo Sferisterio di Macerata dove è stata ospite dei 100Cellos di Giovanni Sollima ed Enrico Melozzi (31 luglio). Un anno ricco anche di premi e riconoscimenti tra cui il Premio Nazionale Franco Enriquez, il Premio Miglior Tour (Rock targato Italia), il Premio Pierangelo Bertoli “ITALIA D’ORO” e infine la rivista inglese “PROG UK” nomina Franz Di Cioccio tra le 100 icone della “musica che hanno cambiato il nostro mondo” (unico musicista del mondo latino).
“PFM CANTA DE ANDRÉ – Anniversary” (con il patrocinio morale della Fondazione Fabrizio De André) termina il 28 dicembre al Teatro Gentile di CITTANOVA (RC). E i progetti per il 2020? “Ci riposeremo per qualche mese per lavorare al nostro prossimo disco – ci saluta Djivas – e poi ricominceremo il tour per la promozione del disco. Tenete presente che verso la metà degli anni ’70 facevamo circa 320 concerti l’anno, in alcune giornate due tappe del tour, quindi abbiamo avuto un buon allenamento, fare ciò che ci piace e ciò che sappiamo fare non ci spaventa affatto”.
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