Categorie: Politica

Pirozzi all’attacco: basta con la “moda” della solidarietà via sms

Sarà che ci è passato di persona, in quanto sindaco di Amatrice al tempo del terremoto del 2016, ma avrebbe ragione in ogni caso. E se lui ha sollevato la questione su Facebook, dando il via a una vera e propria campagna, non c’è dubbio che tanti altri di noi se lo saranno chiesto almeno una volta: “dove e a chi finiranno questi soldi degli SMS?”.

È una domanda a dir poco legittima. Perché mai devono esserci degli intermediari che raccolgono i denari dei cittadini che vogliono manifestare così la loro solidarietà con le vittime di questo o quel disastro? La rispetteranno davvero, la promessa di girare quelle somme ai legittimi destinatari? E ancora: come si possono controllare i tabulati di quelle telefonate?

Ma non solo.

Pirozzi, che oggi è consigliere regionale, ha ragione anche su un altro aspetto. Che infatti mette proprio all’inizio del suo post: “È ripartita la giostra degli SMS SOLIDALI”, esordisce. E subito aggiunge: “Dopo le tragedie e la distruzione provocata dal maltempo e dalla mancata PREVENZIONE, la Protezione Civile e la presidenza del Consiglio sono tornati a chiedere soldi a noi cittadini”.

Il termine “giostra” non è solo una provocazione dialettica. È perfettamente centrato. Perché al di là delle possibili scorrettezze, o anche delle semplici irregolarità, da parte di chi acquisisce quei soldi, vale la pena di riflettere sulla deriva ormai generalizzata della beneficenza che diventa uno show. Un automatismo distratto. L’ennesima illusione che siamo tutti bravi e buoni, perché ogni tanto mandiamo il nostro messaggino da 1 o 2 euro.

Contro tutto questo andazzo, Pirozzi si sta muovendo concretamente.

Torniamo al suo post su Facebook: “Con il Movimento dello Scarpone domani apriremo un conto corrente. Chiunque potrà versare quanto desidera (il primo versamento sarà il mio e quello di tutti gli iscritti al movimento dello scarpone) e sarò IO personalmente a portare quei soldi a un sindaco a scelta tra quelli dei comuni colpiti dalla DISTRUZIONE. Perché i soldi della solidarietà devono essere utilizzati per far ripartire la VITA di chi subisce una tragedia: senza sostegno a chi lavora non c'è ricostruzione di nessun tipo. Alle opere pubbliche ci deve pensare lo STATO. La solidarietà e i soldi degli ITALIANI devono servire per aiutare i nostri FRATELLI che soffrono”.

Decisamente molto sensato.

 

Leggi anche;

Intervista Pirozzi/Tozzi sul dissesto geologico

 

 

Redazione

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