Pirozzi su vignette Charlie Hebdo: “Noi il popolo della vita”
“Non immaginavo che la mia iniziativa avesse tanto successo, gli italiani sanno sdrammatizzare. Le parole di Gentiloni? Deo gratias!”
Sergio Pirozzi, sindaco di Amatrice, è intervenuto questa mattina ai microfoni di Radio Cusano Campus, l'emittente dell'Università degli Studi NIccolò Cusano, nel corso del format ECG, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.
Pirozzi ha commentato le recenti dichiarazioni del Premier Gentiloni: "Siamo in un Paese dalle due facce, però poi secondo me poi prevale la parte migliore. Da una parte chi scava fino a perdere il fiato, dall'altra la burocrazia che blocca tutto. Burocrazia è tutto e niente, però poi bisogna trovare delle soluzioni. Io nel mio piccolo una proposta l'ho fatta, speriamo che almeno venga messo qualcosa sul tavolo della discussione. In tempi di emergenza servono procedure d'emergenza, con affidamenti diretti, scegliendo le migliori ditte italiane. La mia preoccupazione ora è pensare a quanto può succedere con le opere di urbanizzazione che devono andare in gara.
Sulle dichiarazioni del Presidente del Consiglio Gentiloni, il quale ha sostenuto la necessità di conferire maggiori poteri a chi gestisce le emergenze Pirozzi ha dichiarato: "Deo gratias! La aspettavo da parecchio una dichiarazione simile. Su tante cose bisogna fare presto altrimenti si butta a mare tutto quanto di buono si fa ed è stato fatto. La gente è esasperata, non può passare il concetto che non si fa niente, visto che non è così. L'Italia è forte. Se fa uno scatto di reni dimostra a tutti che non siamo quelli che qualcuno vorrebbe dipingere. Noi siamo un grande popolo".
Su Charlie Hebdo, in risposta a cui ha lanciato la campagna 'le vignette per la vita': "Non mi aspettavo una risposta del genere, la mia iniziativa è nata così, come ogni tanto mi capita. Noi siamo il popolo della vita, questo testimonia che il popolo italiano sdrammatizza anche nel dolore ma ha un grande cuore. Se tornassi indietro risponderei così anche davanti alla prima vignetta, quando decisi di querelare Charlie Hebdo. Lì ero a caldo, poi ci ho riflettuto bene, davanti alla prima vignetta ho fatto una stupidaggine, sono stato poco lucido. Ho sbagliato, perché a volte l'uomo sbaglia, serviva una gran bella risposta così".