Pomeriggio ricco di Poesie a Segni, nella sala Polifunzionale
Con Fernanda Spigone ed i suoi amici Poeti
La mente ha bisogno di sognare, di evadere dal tran, tran quotidiano. Ecco che allora quale migliore occasione di quella offerta dagli amici Poeti di Segni, il 21 marzo, nella sala Polifunzionale, primo giorno di primavera, ma anche ‘Giornata Internazionale della Poesia’, che ha istituito l’Unesco? La nota poetessa, scrittrice, giornalista, nonché Direttrice dell’Unitre di Segni, Fernanda Spigone ha intrattenuto per più di due ore il numeroso pubblico, coadiuvata da tanti Poeti, locali e non, che hanno declamato le loro poesie o di altri autori.
“Come la primavera sconvolge la natura, così la poesia crea sconvolgimenti negli uomini. La poesia promuove il dialogo, la pace: è la madre di tutte le arti. Ci avvolge, ci culla, ci conforta, ci regala quel filo di speranza che ci porta a sognare. Oggi è il compleanno della grande Alda Merini”. Dopo queste significative parole, la Spigone ha letto una poesia della Merini. E’ stata la volta del menestrello Enzo Samaritani che ha fatto una vera e propria lezione sulla poesia: dove, come, perché si scrive o si legge una poesia. La poesia come sinfonia ci avvolge. Dopo aver letto alcune liriche, servendosi della chitarra ha coinvolto il pubblico coralmente. Il Prof. Antonio Moretti ha scelto ‘Canto notturno di un pastore errante dell’Asia’ di Leopardi per ricondurre l’uditorio ai grandi temi della vita.
Molto spassosa la poesia dialettale di Porfirio Grazioli “Jo’ Rosario”. Il ragazzo Enoc ha letto due sue composizioni sulle condizioni degli immigrati. Annalisa Ciccotti ha declamato “Augurio” (sulla primavera) di Mario Luzi. Si è tornati alla poesia in dialetto con Marilena Colajacono che ha proposto tre simpatiche composizioni di Pippo Fagiolo (detto Peperone), Remo Fagiolo ed Aldo Zangrilli. Di seguito la figlia Maria Grazia Zangrilli ha letto “La miseria”. Originale “USB 70” di Camillo Sbardella. Giuseppe Davelli ha presentato “La duna” e “Segni d’autunno”. Marco Fratarcangeli ha preferito scegliere una poesia dall’ultima opera della Spigone: “Nella casa dei merli il pettirosso”.
La coppia Gisa Messina e Domenico Narducci hanno scelto tre poesie tratte dalla loro opera “Le onde della vita”. Maria Fiorella Belli, coadiuvata dalla fisarmonica di Adriano Annovazzi ha declamato “La sposa infedele” di F.G.Lorca. Barbara Andreacchio ha letto una poesia della figlia dedicata alla Grecia. Luigi Frattolillo, a ricordo dei morti di mafia, “Fiore di campo” e “Lunga è la notte”. Infine, Rita Cerasani ha proposto una commovente poesia che ha composto per ‘Le streghe della notte’, donne-pilota che davano la caccia agli aerei tedeschi nella 2^ guerra mondiale: “Erano Donne”. E’ seguito un ricco buffet, durante il quale Enzo Samaritani ha donato alle poetesse un omaggio floreale. Ci auguriamo che tali pomeriggi, così coinvolgenti, si ripetano spesso.