Pomezia: dolce a scuola solo per chi paga. Bufera su sindaco M5S
Centrosinistra e centrodestra attaccano il sindaco Fucci ma secondo il ministro Giannini non c’è discriminazione
Bufera intorno alla scelta del sindaco di Pomezia, il grillino Fabio Fucci, di differenziare i menù per i bambini della scuola materna in base alle possibilita' economiche dei loro genitori: il dolce solo a chi paga di più. Dal prossimo anno compariranno due menù: uno meno costoso (4 euro) e uno più costoso (4,40 euro). A fare la differenza sara' il dolce alla fine del pasto. L'idea è nata, secondo l'amministrazione comunale, per venire incontro alle richieste di alcune famiglie a reddito basso. Ma e' stata subito polemica. In poche ore centinaia di tweet hanno invaso la rete, molti commenti indignati sono arrivati all'hashtag #Pomezia: "Nelle scuole pubbliche menu' a 5 stelle, ma solo per chi puo' permetterselo", è il tenore medio.
Come prevedibile, anche gli esponenti del mondo politico sono intervenuti nella vicenda. Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti ha condannato aspramente la decisione del sindaco: "Faccio un appello contro quell'ignobile scelta del Comune di Pomezia, che nega il dolce ai bambini piu' poveri. E' una vergogna: il bambino con il papà che può permettersi una certa retta avrà il pasto completo con il dolce, l'altro avrà il vassoio senza il dolce. Ma io mi domando: dove andremo a finire".
Tutte le amministrazioni locali sono in crisi di bilancio e di budget – ha aggiunto Zingaretti – ma io credo immorale scaricare queste difficolta' attraverso atti che producono discriminazione sociale. L'articolo tre della Costituzione della Repubblica ci dà il compito di rimuovere gli ostacoli affinché siano salvaguardati i principi di uguaglianza. Spero che l'amministrazione comunale di Pomezia torni indietro".
Perplesso anche il presidente dell'Anci, nonché sindaco di Torino, Piero Fassino, che ai microfoni di Radio 24 ha affermato: "E' corretto distinguere le rette tenendo conto del reddito delle famiglie, ma dare a un bambino un dolce e a un altro no e' poco convincente. Si espongono i bambini alla stupida e avvilente situazione di chi lo riceve e chi no. Basta selezionare sulle tariffe, introdurre la selezione del dolce e' ridicolo e umiliante per i bambini".
Anche Valeria Baglio, presidente della commissione Scuola di Roma Capitale si è detta perplessa: "Il provvedimento del sindaco di Pomezia non mi convince per niente e anzi mi sembra del tutto inappropriata la scelta del Comune di Pomezia di dare ai bambini due diversi menù a seconda del reddito e delle scelte familiari. I bambini devono potersi sentire tutti uguali. Non e' pensabile che i più poveri debbano restare a guardare gli altri ricevere il dolce, il menù dev'essere unico per tutti".
Sulla stessa lunghezza d'onda Sel Lazio, che attraverso il coordinatore Giancarlo Torricelli ha dichiarato:"Il sindaco M5S di Pomezia, che alla scuola materna pubblica introduce il menù differenziato in base al censo (con il dolce per i bimbi delle famiglie che pagano di più e senza per i bimbi delle famiglie che non possono permetterselo), compie un fatto gravissimo che va respinto con forza. Non può concedersi alcuna deroga al principio di uguaglianza se non ammettendo che è in atto un attacco ai poveri invece che alla povertà. In Regione presenteremo un'interrogazione agli organismi competenti, mentre sul territorio Sinistra ecologia liberta' garantisce a tutte le famiglie una battaglia dura per scongiurare un precedente che consideriamo inaccettabile".
Le critiche giungono anche dal centro-destra. L'esponente di Forza Italia, Luciano Ciocchetti, ha asserito:"Qualcuno fermi il sindaco pentastellato di Pomezia. Dopo la vicenda del licenziamento senza possibilita' di collocamento di 18 lavoratori della societa' Consorzio per l'università di Pomezia – che ha generato la rovina di questi lavoratori – ha pensato bene di inventarsene un'altra: niente dolce a fine pasto per i bambini meno abbienti. Il Comune ha infatti previsto nella gara d'appalto due menù a prezzi differenti e uno, meno caro, non prevede la somministrazione del dolce".
"Sarebbe questo – ha concluso Ciocchetti – il modo che il M5S ha in mente per rivoluzionare la societa' e il nostro Paese? La discriminazione in base al reddito è la via della salvezza? E come credono di poter spiegare ai bambini che per loro il dolce non e' previsto? Vogliono cambiare il Paese crescendo persone piene di rabbia, frustrazione e rancore? Mi auguro che il sindaco voglia dare risposta a queste domande".
Va giù duro anche Antonio Tajani, candidato capolista circoscrizione centro alle elezioni europee con Forza Italia:"Il Movimento 5Stelle mira a governare l'Italia quando non è in grado di gestire neanche un'amministrazione cittadina. E' aberrante e vergognosa la notizia che a Pomezia (città in cui c'è un sindaco Cinque Stelle) in una scuola vengano proposti due menù diversi. Uno più costoso in cui è compreso il dolce e uno piu' economico in cui il dessert non c' è. Ma i bambini devono scontare le possibilita' economiche dei genitori? Questa e' discriminazione vera e propria. Come si sentira' il bambino che non potra' permettersi il dolce e che magari verra' preso in giro dai suoi compagni? Non si può fare cassa comunale sulla pelle dei bambini. In questo caso la rabbia che Grillo urla quotidianamente non c'è".
Una dura condanna è giunta pure da Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d'Italia:"Il sindaco del M5s di Pomezia, Fucci, ha la geniale intuizione di prevedere nelle mense scolastiche menù' differenziati per i bambini ricchi e per i bambini poveri. In questo modo i bambini meno fortunati avranno la possibilita' di guardare i loro compagni di scuola più fortunati mangiare il dolce quando loro non avranno la possibilita' economica per farlo".
"Credevamo – spiega la Meloni – che le sparate di Grillo e del Movimento 5 Stelle fossero solo delle boutade elettorali per attirare l'attenzione mediatica, come i processi online, la vivisezione per i cani degli oppositori politici e la lupara bianca per chi non la pensa come loro, ma le decisioni dell'amministrazione pentastellata di Pomezia ci dimostrano che queste follie rappresentano il pensiero politico e l'azione amministrativa del Movimento 5 Stelle. Fuori dal blog e dai teatri di cabaret – conclude – governare e migliorare la vita dei cittadini è ben altra cosa.
Una voce fuori dal coro è quella del ministro Giannini, titolare del Miur: "Non conosco bene il caso – ha detto ai microfoni di Radio Capital -ma io sono per l'autonomia scolastica e non mi sembra una situazione di discriminazione".
Le parole del ministro non sono piaciute al Pd, alleato di governo di Scelta Civica, partito di provenienza della Giannini:"La ministra dell'Istruzione Stefania Giannini, a proposito dello scandalo del doppio menù differenziato per reddito nelle mense scolastiche di Pomezia – ha dichiarato la vicepresidente del Senato Valeria Fedeli – afferma di non riscontrare forme di discriminazione e difende l'autonomia scolastica. Conoscendola bene sono certa che si e' trattato di un fraintendimento: la competenza sui menù non è delle singole scuole, ma del Comune e inoltre parlare di autonomia non vuol dire voler differenziare la cultura, la conoscenza, l'educazione alimentare e la socialita' in base al reddito dei genitori".
"Altrimenti – ha aggiunto la Fedeli – di questo passo si finirebbe per creare classi separate per i bambini e le bambine a seconda delle possibilita' economiche. Bisognerebbe prestare maggiore attenzione agli episodi di discriminazione e difendere con maggiore forza la funzione della scuola nel far crescere bambine e bambini nella piena condivisione dei valori di uguaglianza e nel pieno rispetto di pari diritti di cittadinanza per tutte e tutti, in particolare nella fascia di età della scuola dell'obbligo".
Chiamato in causa, il sindaco di Pomezia, Fabio Fucci, ha risposto alle critiche: E' bella la campagna elettorale – ha scritto su Facebook – perché la vivi anche se continui a fare il tuo lavoro di sindaco di una città importante come Pomezia. Al Senato, evidentemente in carenza di attività, l'argomento del giorno, di attualià, sembra essere diventato il servizio di refezione scolastica della Città di Pomezia, come dimostrano le dichiarazioni dei senatori del Pd Ranucci e Fedeli".
"L'idea del menù differenziato – si legge nel post del primo cittadino di Pomezia – l'abbiamo ricevuta da alcuni rappresentanti di genitori che abbiamo incontrato ripetutamente nel corso dell'estate 2013. L'idea originaria parlava di menù con quantità differenziate di cibo. Ovviamente non poteva essere ricevuta integralmente ma, recependone lo spirito, abbiamo pensato di mitigarla per rispondere da una parte all'esigenza di erogare un menù "leggero" anche anche nel prezzo, dall'altra che non creasse discriminazione nei confronti dei bambini. Da qui l'idea del dolce a merenda".