Pomezia, piazza piena per dire “No” all’inceneritore a Santa Palomba
“Gualtieri, pensa di poter disporre come crede dei territori degli altri”
(Sindaco di Pomezia)
Si è svolta ieri, alla presenza di centinaia di cittadini preoccupati, l’assemblea pubblica organizzata dal Coordinamento dei Comitati no discariche no inceneritori del IX Municipio di Roma e Pomezia e patrocinata dal Comune di Pomezia, in provincia di Roma.
L’evento, moderato dal presidente del Comitato “Coordinamento No discariche No inceneritori IX Municipio di Roma e Pomezia” Massimo Falco e al quale hanno partecipato i sindaci Maurizio Cremonini (Ardea), Massimiliano Borelli (Albano Laziale), Stefano Cecchi (Marino) e Gianluca Staccoli (Ariccia), è stato aperto dal sindaco di Pomezia Veronica Felici.
20 sindaci dell’area limitrofa all’impianto decisi a portare avanti la battaglia
Durante l’incontro sono state messe in evidenza tutte le criticità dell’inceneritore, contro il quale il Comune di Pomezia, insieme ai Comuni di Ardea, Albano e Ariccia ha presentato ricorso al Tar, considerato dai sindaci “una scelta scellerata sotto tutti i punti di vista”.
L’impatto ambientale ed economico, da quanto emerge dalla relazione presentata dagli esperti intervenuti, infatti, è totalmente a sfavore del territorio. Per questo sono ben 20 i sindaci dell’area limitrofa all’impianto decisi a portare avanti la battaglia contro la realizzazione dell’inceneritore a Santa Palomba.
Sindaco di Pomezia: Gualtieri pensa di poter disporre come crede dei territori degli altri
“Gualtieri, presidente di Città Metropolitana, grazie ai suoi poteri speciali, pensa di poter disporre come crede dei territori degli altri – ha dichiarato il sindaco Veronica Felici – Noi avremo ripercussioni importanti con la realizzazione del termovalorizzatore, che è in realtà un vero e proprio inceneritore: ne va della salute e del futuro dei nostri figli.
“Porterà solo danni e distruzione”
Abbiamo chiesto un confronto più volte con Gualtieri sull’inceneritore, un mostro che brucerà rifiuti H24 sui nostri territori per i prossimi 33 anni portando solo danni e distruzione, ma il sindaco di Roma non ci ha mai risposto. E allora andremo avanti: con i ricorsi, con le proteste, con tutte le battaglie possibili per difendere la salute dei nostri cittadini”.