Pomezia, quando la salute interessa solo per fare proclami elettorali
Si tratta della dismissione della ditta Sacelit di San Filippo di Mela, 140 decessi per tumore ai polmoni tra i 210 dipendenti
Parliamo di una discarica di amianto friabile che da oltre 10 anni con l'omertà o il placito consenso delle istituzioni dell'epoca è stata collocata con inganno e con documentazioni aggiustate nel sito di via di Valle Caia a Pomezia. Le indagini di allora portarono all'arresto di diverse persone e oggi, (da allora è sotto sequestro… sequestrarono "il nulla") è in balìa di se stessa e delle intemperie. Il sito è arrivato oltre i limiti della sicurezza ambientale, visto che all'interno delle capsule non alloggiano rifiuti qualsiasi ma amianto friabile, mortale per la sua tossicità. Avendo un'incubazione di oltre 20 anni, non sappiamo quando scatenerà la sua forza distruttiva. Evidentemente fatti analoghi accaduti altrove alle istituzioni hanno insegnato nulla.
Ricordiamo che si tratta della dismissione della ditta Sacelit di San Filippo di Mela, che nella sua piena attività contava 210 dipendenti e che nel dicembre 2016 registrava 140 decessi tra gli stessi dipendenti per fattore tumorale ai polmoni. Sono anni che i cittadini si battono perché sia bonificata la discarica, con interrogazioni regionali, 2 interrogazioni in Senato e l'apertura di un'inchiesta della Commissione Ambiente sempre in Senato, ma c'è un ma. O "I tempi" sono sbagliati o sono troppo lunghi e le legislature cambiano e tutto si ferma. Quello che possiamo dire, avendo visitato il sito, è che il tempo per intervenire è scaduto da molto tempo, il materiale nocivo si sta riversando e non sappiamo se il disastro sia già iniziato.