La Polisportiva Gdc Ponte di Nona, squadra di calcio dilettantistica, è sotto shock per la scomparsa di uno dei suoi allenatori delle squadre di calcio, il 50enne Marco Zei. L’uomo è deceduto ieri pomeriggio, proprio dopo aver terminato uno dei suoi allenamenti, al termine dei quali era solito fare ritorno a casa con il suo scooter. Ma in via di Lunghezzina – scrive il sito RomaToday – all’ altezza del Ponte di Ferro l’uomo ha impattato contro un’auto, forse per evitare una buca. Purtroppo, per il 50enne non c’è stato nulla da fare ed è deceduto sul colpo. L’intera comunità della Polisportiva Gdc Ponte di Nona è incredula e sgomenta per l’accaduto.
Sulla pagina Facebook della società sono già stati scritti post molto toccanti, che testimoniano come Marco fosse ben voluto. “Avevo 4 o 5 anni – scrive il presidente – quando questo signore mi ha messo in mano il primo pallone Eh sì,questo signore era il primo fidanzato di mia sorella e quindi la scusa per vedersi era quella di fare giocare a me che rompevo già le palle. Poi,la malattia. La malattia per il calcio,che arriva da lontano,perché la domenica mia sorella mi portava a vedere questo signore che oltre ad essere il più bello era il Capitano ed era il più forte di tutti. La malattia degenera e diventa grave,tanto grave da venirmi la fantasia di aprire questa scuola calcio: sono passati solamente 40 anni!”
” A chi chiedo – prosegue il ricordo – di farmi da responsabile? A LUI. A Marco. Ma lui era alla Vigor,e quindi ci raggiunge più tardi. Romanista sfegatato,tolta la soddisfazione di lavorare 2 anni alla corte di Bruno Conti,dopo la Vigor arriva a Ponte di Nona. Questo signore era Marco Zei. Identikit perfetto dello stile Ponte di Nona, educato e sempre in ordine. Mai una lamentela,innamorato dei propri ragazzi,compagnone nei ritiri,questa morte ha trasformato oggi la nostra isola felice in un teatro buio,pieno di ragnatele,con occhi aperti per inerzia e bocche senza parole“.
“La disperazione era composta,come lui. Le lacrime – conclude il post – erano composte ,come lui. I ragazzi sono esterrefatti, da Presidente sono doppiamente addolorato perché avrei davvero evitato loro uno shock così molto volentieri. Come lui”.
Bruno non riesce a darsi pace: “Ancora penso che venerdì arriverò al campo e passando mi saluterai come facevi sempre dicendomi ‘Ciao Ciccio’. Eri una persona limpida e trasparente ma soprattutto un uomo per bene. Mi farò valere come mi ripetevi ogni volta che parlavamo di calcio e cercherò di trasmettere ai miei ragazzi quell’amore per questo sport che tu hai sempre trasmesso loro. Ti voglio bene Marco e non ti scorderò mai amico mio, tanto so che farai il tifo per noi anche da lassù. Ciao Mister”.
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