Juve-Roma, al termine di una settimana molto difficile per i giallorossi, porta un punto importante per smuovere la classifica e ritrovare morale, energie e idee durante la sosta. Da archiviare una partenza ad handicap, da metà settembre occorre recuperare terreno per mantenere intatte le ambizioni.
Dopo la brutta sconfitta interna con l’Empoli De Rossi ha effettuato i cambiamenti promessi: non tanto in termini numerici (2 variazioni) ma ben precisi con una modifica di modulo e atteggiamento. Infatti per Juve-Roma il lancio di Pisilli titolare al posto di Paredes che paga la prestazione di domenica scorsa e davanti Dybala parte dalla panchina, lasciando a Soulé il lato destro del campo e inserendo il neo-arrivato Saelemaekers sulla sinistra. Con l’avanzamento di Pellegrini sulla trequarti, il 4-3-2-1 si trasforma in un 4-2-3-1 (più he 4-3-3) che risulta più equilibrato per le potenzialità attuali della squadra: più sacrificio e dedizione, anche degli esterni hanno creato una Roma meno scollata, che ha permesso di non subire le ripartenze di domenica scorsa. Inoltre una squadra più compatta è riuscita ad aggredire meglio anche ad inizio azione, con qualche dividendo nel primo tempo.
Il calo è arrivato nel secondo, nonostante i cambi di De Rossi che non hanno voluto modificare l’assetto tattico scelto dall’inizio (Dybala-Soulé e Zalewski-Saelemaekers). Nella parte centrale la sofferenza dettata dal massimo sforzo juventino, ma senza concedere palle gol troppo lampanti e gli ultimi minuti di partita di nuovo in avanti con alcune discrete occasioni come quella di Angelino da lontano. Alla distanza, una prova di carattere e di compattezza, mantenendo alta la concentrazione per 90 minuti davanti a una squadra tra le migliori di questo inizio stagione.
L’ottima prestazione di ordine e compattezza, c’è stata a discapito del poco fatto con il pallone tra i piedi. Va detto che nel complesso non è stata una partita ricca di occasioni da ambo le parti, e i quasi 30 gradi di Torino in piena serata non hanno aiutato il ritmo, tuttavia la difficoltà della Roma a creare nitide palle-gol è evidente. La scelta di avanzare Pellegrini in mezzo alle linee ha permesso qualche combinazione in più, ma Soulé ha ancora faticato a dare imprevedibilità (stavolta nella posizione preferita) e Dovbyk è ancora poco coinvolto. L’ucraino spalle alla porta ha qualche volta difeso palla e procurato falli importanti, soprattutto nel primo tempo, ma è stato attenzionato per tutta la partita dai centrali bianconeri e non ha potuto ricevere palloni di qualità negli ultimi 25 metri (solo 13 i palloni toccati in 83 minuti). La Roma chiude quindi questo campionato “agostano” con solo un gol all’attivo, quello di “inutile” di Shomurodov. Una volta acquisita più fiducia nel, come si suol dire, “non prenderle”, bisogna alzare i giri del motore col pallone tra i piedi.
Quarta presenza in prima squadra, la prima da titolare in Serie A in un contesto non semplice. Per Niccolò Pisilli 72 minuti fatti di 38 palloni giocati, 93% di passaggi riusciti e 2 recuperi. Ma soprattutto tanta corsa, intensità, anche falli quando necessario: il classe 2004 ha giocato la partita che il mister voleva (e che era mancato con l’Empoli) ripagando la fiducia concessagli. Probabilmente, se Bove ha dovuto lasciare Roma è perché Pisilli ha convinto De Rossi per quello che fa in allenamento. Inserito da pochi giorni in squadra, Alexis Saelemaekers ha fatto vedere da subito il motivo per cui serviva: un giocatore sulla sinistra che dà più equilibrio, in attesa del ritorno sul campo di El Shaarawy dopo la sosta, considerato in ritardo di condizione da DDR dopo l’infortunio rimediato all’Europeo. Difficilmente valutabile la prova di Manu Koné, arrivato in extremis e autore di 20 minuti in cui si è reso autore di qualche spunto interessante in mezzo al campo. Dopo la sosta capiremo meglio il potenziale dell’ex Borussia Moechengladbach.
JUVENTUS (4-2-3-1): Di Gregorio; Savona, Gatti, Bremer, Cabal (46’ Koopmeiners); Locatelli (67’ McKennie), Fagioli (67’ Douglas Luiz); Cambiaso, Yildiz, Mbangula (46’ Conceincao); Vlahovic (83’ Nico Gonzalez). All. Thiago Motta
ROMA (4-3-3): Svilar; Celik, Mancini, Ndicka, Angelino; Pisilli (72’ Koné), Cristante, Pellegrini (82’ Baldanzi); Soulé (61’ Soulé), Dovbyk (82’ Shomurodov), Saelemaekers (62’ Zalewski). All. De Rossi
Marcatori: Nessuno
Ammoniti: 2’ Fagioli, 44’ Saelemaekers, 85’ Mancini, 85’ Bremer
Arbitro: Guida; Assistenti: Carbone, Peretti; Quarto Uomo: Feliciani; VAR: Di Paolo; A-VAR: Paterna.
Recupero: 2’ primo tempo, 5’ secondo tempo
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