Dissesto dei Comuni. La recente sentenza della Corte Costituzionale n. 80/2021 depositata lo scorso 29 aprile, ha messo in fibrillazione quasi tutti i sindaci che quasi sicuramente non riusciranno a far approvare i bilanci dall’organo competente. La materia è complessa e riguarda le anticipazioni di liquidità concesse dal governo dal 2015 ai Comuni per il pagamento dei fornitori. Per la Consulta il ripiano dei debiti in 30 anni è illegittimo. Il rientro deve avere una durata annuale o al massimo triennale e comunque non superiore alla scadenza del mandato elettorale.
Circa 1.000 comuni sono a rischio default e un terzo risulta già in una situazione di pre dissesto mentre altri Comuni hanno già dichiarato il dissesto. E allora, visto che tutti i servizi a domanda sono a pagamento e quasi a totale carico dei fruitori: mensa scolastica, bus scuola, servizi cimiteriali e tanti altri, allora le amministrazioni comunali come possono indebitarsi cosi tanto?
I Comuni da molto tempo sono considerati aziende e spesso i sindaci eletti non sono in grado di gestire la cosa pubblica con parsimonia come se fosse la loro azienda. Continuano a erogare bonus a coloro che non hanno diritto, sconti sul pagamento dei servizi a falsi poveri. Sempre e comunque per ingraziarsi gli elettori. Le spese più imponenti riguardano gli impegni per il pagamento delle spese relative al personale. Viene riconosciuto un premio di fine anno a tutto il personale, anche ai non meritevoli tanto alla fine paga sempre pantalone.
Assunzioni il più delle volte clientelari e volute dalla politica per sistemare gli amici degli amici, senza peraltro avere un minimo di riconoscimento del merito. Con questi dipendenti non preparati professionalmente i sindaci che si avvicendano nell’amministrare i comuni ricorrono all’affidamento di incarichi di consulenze a esterni per sopperire all’assenza di dipendenti con un profilo professionale di riguardo.
La classe politica è sempre in azione a livello governativo da destra a sinistra per cercare fondi e ripianare i buchi nei bilanci comunali causati dai loro adepti ed evitare il default. Questi incompetenti anziché impegnarsi a risolvere i problemi, passano il loro inutile tempo a vessare quotidianamente i cittadini con comportamenti assurdi e incomprensibili. Costa fatica aggiornarsi, studiare le leggi e le circolari, che molto spesso non comprendono.
Molti Comuni vanno commissariati, almeno per cinque anni, per consentire ad amministratori competenti di ripianare i danni causati alle casse comunali. Povera Italia come sei caduta in basso.
Cesare Giubbi
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