Premio Strega: Siti vince e pensa al cinema
Walter Siti ha vinto ieri sera il Premio Strega 2013 con “Resistere non serve a niente”
"Ho visto La grande bellezza e mi è piaciuto. Mi piacciono i film di Paolo Sorrentino. Mi piacerebbe come regista per una versione cinematografica di 'Resistere non serve a niente'. L'ho conosciuto, abbiamo lavorato assieme per un progetto di racconti scritti a quattro mani da scrittori e registi. Con lui lavorerei bene". Il ninfeo di Villa Giulia si è già quasi vuotato e Walter Siti, che ha vinto poco dopo la mezzanotte il Premio Strega con "Resistere non serve a niente" (Rizzoli), parla così all'Adnkronos di un eventuale futuro cinematografico del suo romanzo. Eventuale perché "per ora non vi sono opzioni sui diritti per il cinema", ha specificato.
"Anche per i miei libri precedenti ci sono stati degli interessamenti ma non si e' mai concluso nulla. Certo mi piacerebbe, anche se la mia scrittura e' difficile da portare sullo schermo", spiega Siti che intanto si gode la vittoria dello Strega, una vittoria largamente pronosticata, quasi simbolicamente annunciata dal primo voto spogliato ieri sera, andato appunto a lui, conquistata di imperio, con 165 voti, piu' che doppiando i concorrenti: Alessandro Perissinotto con "Le colpe dei padri" (Piemme) a 78 voti, Paolo Di Palo con "Mandami tanta vita" (Feltrinelli) a 77, Romana Petri con "Figli dello stesso padre" (Longanesi) a 63 e Simona Spartaco con "Nessuno sa di noi" (Giunti) a 26.
Cinema a parte, Siti è già al lavoro per il prossimo libro: "Per ora una cosa piccola, dovrei terminarlo per fine anno, si intitola 'Exit strategy' ed e' dedicato all'uscita dall'ossessione". Ossessione ben presente in 'Resistere non serve a niente' che lo scrittore descrive come "una prosecuzione ideale del tema che ho gia' affrontato in altri libri, una ricerca sul desiderio nella societa' contemporanea", declinata in questo caso attraverso il protagonista, Tommaso, ex ragazzo bulimico ora affamato di qualsiasi cosa, protagonista della finanza, che opera all'incrocio fra criminalita' ed economia, in una zona grigia che, dice Siti, "credo sia un pericolo per la democrazia".