Prendersi cura del corpo e delle emozioni: bioenergetica e salute
Il Laboratorio di Bioenergetica e di espressività in funzione presso la struttura residenziale socio-riabilitativa H24 “Francesco” nel Villaggio della Rinascita di Valmontone
La struttura residenziale socio-riabilitativa H24 “Francesco”, presente nel quartiere “Villaggio della Rinascita” di Valmontone (RM), ospita da alcuni mesi il Laboratorio di Bioenergetica e di espressività, le cui attività, destinate ai pazienti della struttura, sono condotte sotto la supervisione della Case Manager, Dott.ssa Rosanna Mansueto, dalla Dott.ssa Clelia Martini e dalla Dott.ssa Maria Cristina Fortunati, allieve della scuola di psicoterapia SMIAB (Società Medica Italiana di Self-Analisi Bioenergetica per lo studio e la terapia dei disturbi di personalità) di Roma.
La Bioenergetica è una terapia che integra il lavoro analitico con il lavoro sul corpo. E’ una maniera per comprendere la personalità in termini di corpo e dei suoi processi energetici, considerando che più energia si possiede più il corpo è vivo, mentre la rigidità e le tensioni croniche diminuiscono la vivacità della persona. Tutti i blocchi energetici sono infatti “stati di contrazione” perché molte energie vengono sequestrate nelle tensioni muscolari croniche, risultanti da conflitti emozionali non risolti.
Per poter leggere il linguaggio del corpo è necessario essere a contatto con il proprio corpo e avere sensibilità per le sue espressioni. L’analisi bioenergetica trova numerose applicazioni nella medicina e nella psichiatria generali, come è stato ben dimostrato a partire dagli studi dallo psicoterapeuta e psichiatra statunitense da A. Lowen (1910-2008), fondatore dell’Analisi Bioenergetica e dell’International Institute for Bioenergetic Analysis.
La produzione di energia attraverso la respirazione e la scarica di energia attraverso il movimento sono le funzioni di base della vita. Quanta energia ciascuno ha e come la investe nell’espressione di sé è determinante per poter fronteggiare le situazioni e le difficoltà.
“Se una persona non è attenta (mindful) al proprio corpo, è perché ha paura di percepire o sentire i propri sentimenti. La paura delle emozioni forti e del corpo ci paralizza perché è racchiusa nei muscoli cronicamente contratti e tale contrazione sopprime il senso della paura ma a costo di ridurre la spontaneità dei nostri movimenti e delle nostre emozioni.
Quando i sentimenti hanno una qualità minacciosa, in genere vengono soppressi: per far questo si sviluppano delle tensioni muscolari croniche che non consentono o sopprimono lo sviluppo del flusso di eccitazione e dei movimenti spontanei nelle zone interessate.
La soppressione dei sentimenti diminuisce anche la capacità della mente di mettere a fuoco determinati aspetti, perché la mente è tutta presa dal bisogno di controllarsi a spese della capacità di essere e sentirsi più viva. Uno dei concetti cardine della Bioenergetica dunque è “porre mente al corpo”.
Semplici esercizi di respirazione e di grounding (radicamento), basi del lavoro bioenergetico corporeo, alternati con attività di espressività artistica, canora e corporea, sono ora proposti agli ospiti della comunità “Francesco” nell’idea che sia possibile sviluppare consapevolezza del proprio corpo e prendere contatto con i punti in cui risiedono le tensioni croniche che diminuiscono la vivacità della persona.
L’obiettivo della proposta è quello di sviluppare in ogni partecipante una maggiore consapevolezza della propria unità mente-corpo al fine di autoregolare l’attivazione fisica ed emotiva in alcuni momenti di difficoltà, come ad esempio quando uno stress dura a lungo (stress cronico) e disturba la salute emozionale, diminuendone l’energia, restringendone la motilità sia fisica che psichica e limitando l’autoespressione di sé.
Gli incontri del Laboratorio di Bioenergetica e di espressività hanno visto sino ad oggi una buona partecipazione da parte degli ospiti della struttura e, gradualmente, una loro maggiore apertura alla nuova esperienza. Gli esercizi proposti di volta in volta, condotti in gruppo, poggiano su suggestioni tematiche di apertura, spesso sostenute dal supporto di immagini- stimolo (La mia stanza, Essere albero, Il corpo e la voce, Il corpo arcobaleno, La memoria dell’acqua, Il giudice interiore, Generare una stella) e si concludono con la condivisione degli stati emozionali che si è riusciti a percepire.
Gestire specifici stati tensivi, innescati dall’emotività incontrollata, quali ansia e attacchi di panico, è dunque uno degli scopi principali del lavoro bioenergetico: aiutare la persona a sviluppare un equilibrio sano e dinamico fra mente, corpo ed emozioni, al fine di godere la vita con massima pienezza. E questa è una speranza possibile per tutti.
*Foto, immagine di repertorio