Prima uscita stagionale per la Virtus Roma: test con Syracuse
Grande entusiasmo al PalaTellene per l’amichevole della Virtus nonostante le numerose assenze
In un PalaTellene tutto esaurito, è andata in scena la prima uscita stagionale della nuova Virtus Roma, quella del ritorno in Serie A.
A far visita era la squadra di Syracuse University, un'avversaria di nobile estrazione, nonostante l'amichevole servisse solo a mettere qualche minuto nelle gambe dei giocatori.
Il punteggio, che veniva resettato ad ogni quarto, alla fine ha visto prevalere la formazione statunitense, anche a causa delle numerose assenze in casa Virtus.
Coach Piero Bucchi infatti è stato costretto a schierare un manipolo di 'under', dovendo fare a meno di Dyson (solo riscaldamento per lui), Flatten (ernia inguinale), Pini (affaticamento muscolare) e Jefferson, appena arrivato in città.
Incoraggianti segnali arrivano da Tomas Kyzlink, che ha mostrato una buona confidenza col canestro e applicazione in difesa.
Queste le impressioni di coach Bucchi al termine della gara: «Amichevole utile per cominciare e trovare un po’ di ritmo, la cosa positiva di oggi è l’aver fatto per la prima volta 5vs5, è stata una buona sudata per iniziare a lavorare visto che in settimana non eravamo riusciti ad avere dieci effettivi. Oggi è arrivato Jefferson e da martedì inizieremo a lavorare con lui in più oltre Dyson che aumenterà il ritmo».
Virtus Roma – Syracuse University (7-21; 14-28; 15-18; 6-15)
Virtus Roma: Moore 11, Alibegovic 6, Rullo 2, Baldasso 3, Spinosa 4, Telesca, Abbruciati 2, Paternesi 2, Kyzlink 12. All. Bucchi.
Syracuse University: Goodin 4, Guerrier 15, Bol Ajak, Carey 9, Washington, Girard III 8, Paul, Edwards 7, Braswell 7, Dolezaj, Belbey, Giancola, Hughes 21, Sidibe 6, Boeheim 5, LaValle. All. Boeheim.
A tenere banco è però la questione Skyler Flatten: l'esterno USA non si è praticamente mai allenato a causa di un'ernia inguinale, che sta seriamente mettendo in discussione il suo futuro a Roma. Proprio nelle prossime ore il ds Spinelli valuterà il da farsi, anche se un intervento sul mercato già sembra essere la soluzione più probabile, anche alla luce delle parole di Bucchi: "Attendo comunicazioni dalla società: una decisione la dovremo prendere rapidamente".