Primo Mediterraneo, Meditazioni sul mare più antico della storia
La storia, le tradizioni e le complessità del Mediterraneo nel nuovo libro di Sebastiano Tusa che sarà presentato domani, martedì 18 ottobre, a Roma
La Libreria Internazionale Il Mare di Roma sarà la cornice di un evento culturale imperdibile per gli amanti del Mare Nostrum e la storia che, nei millenni, lo ha caratterizzato. L’occasione è quella della presentazione del nuovo libro di Sebastiano Tusa, archeologo, soprintendente del Mare Regione Sicilia che, con il suo Primo Mediterraneo, Meditazioni sul mare più antico della storia (Edizioni di Storia e Studi Sociali) ragiona sulle pluralità e le complessità di questo mare e sugli elementi di fondo che ne hanno caratterizzato la lunga vicenda, dalla preistoria al medioevo. Tra gli ospiti di Marco Firrao e Giulia D’Angelo, i docenti di archeologia Alessandro Guidi e Massimiliano Marazzi
Il mare più antico viene esaminato quale luogo di confluenza e di diffusione di merci, sapere e culture nell’ambito dei vari sistemi mercantili che arricchirono i Minoici, i Micenei, i Fenici, i Greci e i Romani.
Viene, tuttavia, anche investigato quale formidabile serbatoio di biomasse che hanno reso possibile la vita e lo sviluppo di numerose comunità costiere. Un’attenzione particolare è dedicata ai miti e ai riti connessi con il grande mare. “Il mio libro, ha spiegato Tusa, vuole essere un affresco completo sul Mediterraneo. Ho puntato molto sull’aspetto impressionista. Il mio passato di archeologo mi ha portato in giro per il Mediterraneo e la mia innata curiosità che mi spingeva a conoscere quei luoghi anche attraverso contatti con le popolazioni locali ha caratterizzato le mie considerazioni alla luce degli elementi archeologici raccolti”.
Nella nota introduttiva del libro, l’autore cita lo storico Fernand Braudel e già sembra di assaporare il profumo del vento, il gusto del sale: “..mille cose insieme. Non un paesaggio ma innumerevoli paesaggi. Non un mare ma un susseguirsi di mari. Non una civiltà ma una serie di civiltà accatastate le une sulle altre”.