Processo Thomas Bricca, Toson cerca di scagionare il figlio: “Mi accollo tutto io”
In una intercettazione, Roberto Toson dice “Male che vada mi accollo tutto io, basta che resta fuori quel ragazzo’, riferendosi al figlio
L’ipotesi che l’arma sia stata gettata nel lago di Canterno, i cellulari spenti per tre ore, i nonni intenti a far sparire prove compromettenti, e le intercettazioni. Una in particolare: Roberto Toson dice di essere pronto ad accollarsi la responsabilità dell’omicidio di Thomas Bricca per proteggere il figlio Mattia.
Ora, però, per il delitto di Thomas, avvenuto la sera del 30 gennaio scorso, entrambi sono imputati. Il processo è ripartito davanti alla Corte d’Assise di Frosinone, con la deposizione del maresciallo Massaroni del Nucleo investigativo di Frosinone. Rispondendo alle domande del pm Rossella Ricca, il carabiniere ha riferito degli accertamenti sui cellulari di imputati, familiari e amici, delle perquisizioni e delle intercettazioni.
Le conversazioni registrate con le microspie
Grazie a una microspia, è stata registrata una conversazione in auto tra Roberto Toson e il figlio Niccolò, nei pressi del lago di Canterno, lato Fumone, vicino al ristorante ‘Il Pescatore’. Niccolò chiede al padre: ‘Ma dove l’avete buttata?‘, aggiungendo poi: ‘Ma sarà rimasta sotto‘. Secondo gli investigatori, parlano del revolver con cui Mattia avrebbe sparato. Era l’inizio di marzo 2023, la primavera era arrivata in anticipo e non pioveva da settimane. Gli investigatori ritengono che i Toson temessero che il lago potesse prosciugarsi e far riemergere l’arma. Roberto Toson, insieme al fratello, tornò più volte a Canterno. Per questo la Procura ha ordinato di scandagliare il lago con i sommozzatori, ma senza successo.
L’ipotesi del sotterramento in giardino
I nonni di Mattia, in un’intercettazione ambientale, parlano di qualcosa che devono far sparire dal giardino di casa, probabilmente riferendosi all’arma. I carabinieri hanno effettuato due perquisizioni, ma non hanno trovato nulla. Poco dopo la prima perquisizione, Roberto Toson avvertì la madre e il patrigno, che stavano andando a Fumone. Tornarono di corsa, notarono un’auto sospetta e la pedinarono, scoprendo che apparteneva solo a un passante. Fu in quell’occasione che i carabinieri scoprirono che il nonno di Mattia aveva rimosso la memoria delle telecamere di casa e nascosto un cellulare e una pistola scacciacani alle Fraschette.
“Mi accollo tutto io”
In un’altra conversazione intercettata, Roberto Toson dice al fratello: ‘Ce la caviamo con 40mila euro’, riferendosi alle spese legali in caso di processo, e aggiunge: ‘Male che vada mi accollo tutto io, basta che resta fuori quel ragazzo‘, riferendosi al figlio Mattia.
Il cellulare inattivo
Per quanto riguarda i cellulari, il 30 gennaio 2023, giorno dell’omicidio, il telefono di Mattia resta inattivo dalle 17:52 alle 20:51. Durante questo intervallo, l’ex fidanzata gli invia due messaggi, uno alle 18:49 e l’altro alle 20:09, ma i messaggi vengono ricevuti solo alle 20:50. Alle 20:51, il telefono torna attivo con una videochiamata di un conoscente, che si era interessato alle risse avvenute nei giorni precedenti. Quest’ultimo ha riferito in aula che Mattia, durante la videochiamata, gli disse di non parlare al telefono, facendogli segno di fare silenzio. Il processo riprenderà il 4 ottobre.