Produzione olio Lazio: bilancio 2018 shock, – 40%. Rieti e Latina -58%
La diminuzione più netta della produzione ha riguardato le province di Rieti e Latina: -58% con conseguenze drammatiche su tutta la filiera
Campagna olearia 2018 molto negativa nel Lazio con un calo della produzione del 40%. E' quanto è emerso dai dati diffusi oggi da Unaprol – Consorzio olivicolo italiano – nel corso dell'evento 'Olio Extravergine, le strategie per rilanciare il settore' che si è svolto a Roma presso l'Ara Pacis.
A incidere pesantemente sono state le gelate di febbraio e marzo che hanno danneggiato e compromesso migliaia di ulivi e gli eventi atmosferici estremi nel pieno del periodo della raccolta, tra ottobre e novembre, con trombe d'aria nella provincia di Latina e bombe d'acqua a Roma e in Sabina.
La diminuzione più netta della produzione ha riguardato le province di Rieti e Latina: -58% con conseguenze drammatiche su tutta la filiera. Migliaia infatti le giornate lavorative perse con molti frantoi che hanno deciso di rimanere chiusi. Calo record anche a Frosinone (-46%) e Roma (-38%).
Diversa la situazione a Viterbo con una diminuzione solo del 3%, poiché a fronte di zone duramente colpite dagli eventi atmosferici altre aree vocate hanno fatto registrare un aumento netto della produzione, ad esempio nella zona di Canino, nonostante una resa delle olive inferiore rispetto allo scorso anno.
Secondo i dati di Ismea di gennaio, in Italia la produzione complessiva della campagna olearia chiuderà con 185mila tonnellate e un -57% rispetto allo scorso anno. La Puglia la regione più colpita con un -65%.
"Dal Lazio arriva il 18% dell'olio italiano, si tratta di un settore importantissimo che vede impegnate circa 60mila aziende e 329 frantoi- spiega David Granieri, presidente Unaprol e Coldiretti Lazio- Una stagione del genere avrà conseguenze gravi anche per i prossimi anni perché i danni solo sulle piante superano i 40 milioni di euro e sarà necessario ripiantumare. Senza stanziamenti importanti da parte del governo e della regione migliaia di aziende e di frantoi rischiano seriamente di chiudere". (Comunicati/Dire)